Hai mai incontrato quel trapezista ... che
Un giorno si incontrano per caso dopo tanti anni due vecchi amici.
Non si vedevano da quando avevano finito la scuola.
Uno faceva il trapezista in un circo e l'altro aveva avuto la
vocazione e si era fatto prete e operava come parroco nella chiesa
del paese.
Si incontrano per caso infatti in una chiesa.
Il trapezista entra nella chiesa che si vuole confessare. Si siede su
di un panca e in atteggiamento di raccoglimento si mette a pregare.
Nel frattempo passa di lì vicino il parroco. Il parroco va su e giù
lentamente, rosario in mano, anche lui in atteggiamento di preghiera.
Passa per caso vicino all'uomo seduto sulla panca e poi va avanti.
Poi si ferma, si gira, lo guarda, poi va di nuovo avanti. Gli
sembrava di avere già visto quell'uomo.
Quando il parroco passa di nuovo vicino a lui anche l'uomo lo guarda.
Poi il parroco va avanti. L'uomo solleva un poco la testa e lo
osserva. Strano, gli sembrava di conoscere quel prete, eppure con il
suo lavoro al circo, non é che avesse avuto tante occasioni di
andare a messa.
Anche il prete era dell'idea di conoscere quell'uomo. Lo aveva già
visto, ma dove, quando? Non si era mai accorto di lui durante le
messe domenicali. Eppure lo conosceva. Il parroco va avanti, continua
a pregare, torna indietro passando sempre vicino alla panca dove
stava seduto quell'uomo. Si guardano, poi va avanti. Il prete era
convinto di conoscere quell'uomo, ma non ricordava in quale occasione
si erano intrattenuti l'uno con l'altro. L'uomo era convinto di
conocscere quel prete ma non poteva assolutamento ricordarsi dove lo
aveva incontrato, dato che lui col suo lavoro era sempre in giro per
il mondo e non aveva una dimora fissa.
Dopo averci pensato per un buon quarto d'ora, guardandosi ed
osservandosi, si ricordano finalmente l'uno dell'altro.
E' il prete che prende la parola.
Ehi, ma sei tu? Non ti ricordi di me?
Abbiamo fatto la scuola elementare insieme. Ti ricordi? Abbiamo fatto
le barche di carta e le abbiamo nascoste nel cassetto della maestra.
SÌ sì,mi ricordo e tu sei quello che
faceva i disegni nell'ora di matematica.
Si`siì.
Si abbracciano dalla gioia e si siedono insieme sulla panca.
E tu che fai?
E tu? Vedo che hai avuto la vocazione.
Sì figliolo, come vedi adesso sono qui e
faccio il parroco e mi prendo cura delle anime di questa diocesi. E
tu? Cosa fai di bello? Di cosa ti occupi?
Eh,
disse lui, sorridendo ed anche orgoglioso, io
lavoro in un circo, sai il circo Destrum.
In un circo? E cosa fai
nel circo? Il giocoliere? Cioé
fai saltare le arance in aria senza farle cadere
per terra? E gesticolando
faceva vedere che muoveva le mani come se avesse veramente le palline
del giocoliere.
No,
risponde lui ridendo non mi occupo di
giocoleria.
E allora cosa fai? Fai forse saltare le
tigri nei cerchi infuocati?
Lui ride di fronte alla curiosità divertita del parroco poco
competente in cose circensi.
No. Io non c'entro con gli animali. Io
faccioooo ...
il faccio
il trapezista.
Il trapezista?!
Sì, sì.
Cioé fai i salti, ti arrampichi sulle aste,
fai i balzi e poi ti butti .... é così?
Si, sì,
più o meno,
ride l'amico.
E`un bel lavoro
E sì il lavoro é bello ma sai ci vuole
molto allenamento, pensa 8 ore di esercizio fisico al giorno, workout
di stretching e sollevamento pesi. Sai a volta mi fa male la schiena
che non so come mi devo alzare da letto la mattina.
Oh mi dispiace dice il parroco. Poi il
parroco sorride e dice mi é venuta un'idea.
Fammi vedere.
Ma come chiede il trapezista un
po' perplesso. Qui in chiesa?
Sì sì fammi vedere. Fammi vedere dei
numeri.
Ma io non so .... qui in chiesa?
Si si, fammi vedere, fammi vedere, dai fammi
vedere.
E così il trapezista convinto dal parroco incomincia ad eseguire
abilmente i suoi numeri. Ed ecco: esegue un volo dalla panca dove
stava seduto fino in cima al lampadario. Poi vola dal lampadario e si
ritrova con un piede sull'altare ed un altro sul confessionale. Poi
dal confessionale fa un balzo e si ritrova con le mani sul pavimento
del presbiterio e con il piede emette un balzo e va a finire sulla
testa di una statua. Il parroco diceva, bravo
figliolo continua figliolo stupendo figliolo
e lui continuava a fare i suoi numeri.
Mentre il trapezista si dava da fare ad eseguire tutti i suoi
movimenti dentro la chiesa e il parooco guardava compiaciuto e lo
incoraggiava a continuare, entrano due vecchiettine, bianche e curve,
una con il bastone e l'altra senza il bastone, sotto braccio a quella
con il bastone e con atteggiamento ormai, poverina di confusione e
smarrimento. Si volevano confessare.
Quando entrano si vedono un uomo, certamente era abile, ma comunque
era lì che faceva quei balzi da una statua al presbiterio, dal
presbiterio con una mano sul confessionale e con un piede sul
tabernacolo e il parrocoo che compiaciuto gli diceva bravo
figliolo, continua figliolo,
bravo bravo, vai avanti figliolo
continua figliolo,
e il tipo continuava a saltare da una lampada alla cassetta della
luci dell'abside, e poi dall'abside volava con tre capovolte per poi
raggiungere l'organo.
Allora la vechiettina curva col bastone, solleva il bastone e per
quel che poteva gira la testa verso l'alto e lo sguardo anche verso
l'altro e con la punta del suo bastone faceva notare alla sua comara
tutto quello che stava facendo quell'uomo: un salto in alto per
raggiungere con i piedi il lampadario, un balzo allungato per volare
dal lampadario all'organo, poi dall'organo si tuffa nel vuoto e con
tre capovolte va a finire sull'altare, poi dall'altare spicca il volo
e va a finire con i piedi sul confessionale.
Inoltre le due vecchiettine anche se erano un pò dure d'orecchio
avevano percepito le parole del parroco compiaciuto che non faceva
che ridere divertito e che non faceva che ripetere bravo
bravo figliolo, bene caro, continua figliolo, bravo bravo.
La vecchiettina dice alla sua compagna: andiamo via cara, andiamo
via.
E mentre con fatica incedeva per girarsi ed avviarsi verso l'uscita,
diceva vedi oggi
cosa ci tocca fare
per penitenza?
Piaciuta la barzelletta religiosa? Insegnaci anche tu una barzelletta religiosa se ne conosci una anche tu, e condividicela. Grazie. Farebbe veramente piacere. Ridere o sorridere appena conferisce il buon umore e la serenità alla nostra anima.
Ciao
a presto con una prossima barzelletta religiosa.
Sr. Mariadoria Caramia
forte!!!
RispondiEliminaBuon lavoro ... spero che il vs. sacerdote sia meno severo ... specialmente con le tue consorelle!!!
grazie, simpaticissima
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