mercoledì 29 aprile 2020

Perché soffrire


Perché soffrire?



Ed eccoci qui insieme per intrattenerci intorno ad argomenti o pensieri religiosi un po' profondi. In questo caso l'interesse si focalizza intorno all'interrogatitvo, perché si soffre.


A proposito, perché soffrire? Questa é una domanda che si pongono tanti. Che senso ha vedere la gente soffrire, per esempio il coronavirus, gente che soffre per la malattia, gente che soffre per gli aiuti, gente che soffre per la paura. Deve essere così?
Non mi fai una domanda facile. A dire la verità io non ho la risposta pronta a questa domanda. Anch'io mi chiedo spesso perché si deve soffrire. 
La vita non te la godi al cento per cento perché alla fine ti manca qualche cosa oppure non hai qualche soddifazione che per te può essere importante. Perché?
Io credo che la risposta a questa domanda sia soggettiva. La risposta può essere il frutto dell'esperienza personale di vita, di una vita con gioie e dolori.
E tu allora, che cosa ne pensi?
Io ho davanti a me la figura di Gesù, la sua esperiemza, la sua vita. Gesù per me é modello di vita. E' insegnamento.
Gesù?
Sì, Gesù.
In che senso?
Allora!. Cosa é successo a Gesù? E`andato sulla croce, ha sofferto, é morto. Poi é risorto e stava bene.

Quindi?
Quindi, mi dispiace ma é che io ho elaborato una mia risposta lunga 5 punti principali.
Cioé?



1. La sofferenza é un fenomeno della vita naturale. La sofferenza nasce nell'uomo quando l'uomo nasce, bambino. La sofferenza nasce con la vita. La sofferenza é parte integrante della vita. La sofferenza é la natura. Credo che siamo quasi tutti d'accordo.
Dalla sofferenza non se ne scampa.
La devi avere.
Te la devi tenere.
Solo in paradiso non si soffre. Finché vivi come essere umano, sulla terra devi soffrire.
Purtroppo sì. Poi?
2. Poi c'é il punto 2. Dopo la sofferenza c'é la gioia. La gioia é il risultato finale della sofferenza. La gioia é il prodotto logico e conseguente della sofferenza. La gioia é quel che segue dopo la sofferenza.
Per esempio?
Un esempio semplice? Un corridore vince la gara. Gioia. Ma ha sudato, ha fatto duri allenamenti, ha avuto dolore fisico. Dolore. E' un esempio semplice ma applicabile in tutti gli esempi della vita pubblica e privata. Dopo la sofferenza degli allenamenti il corridore é orgoglioso di sé proprio perché sa di avere faticato.

Poi? Il terzo punto?
3. Il terzo punto? Non c'é vera gioia senza sofferenza. Non puoi pretendere di goderti una gioia se prima non hai sofferto. Solo dopo aver sofferto puoi avere diritto alla gioia.
E' una legge della vita?
Sì. Vedi Gesù? La risurrezione é la vera vita, la vita eterna. Quando se l'é goduta? Solo dopo la morte.
Analogamente, l'uomo si gode la gioia solo dopo la sofferenza. L'esempio di Gesù é per noi un parametro di valutazione.
Questa condizione di sofferenza vale in tutti gli ambiti. Vale nell'ambito psicologico, vale nella crescita e nello sviluppo del bambino, vale nella vita quotidiana, nelle nostre cose, nelle relazioni, al lavoro. Tutto si guadagna solo dopo lo sforzo.
Quindi, non é tanto la sofferenza quanto l'esperienza della sofferenza, il passarci attraverso, ciò che conta.
Sì esatto. Se una persona subisce un incidente e resta paralizzato per tutta la vita sulla sedia a rotelle, é un'esperienza dolorosa. Dopo alcuni anni di dolore, la sua vita é cambiata, ma il nostro amico sfortunato ha trovato qualcosa di nuovo, di molto più importante di quello che aveva prima dell'incidente. Spesso avvengono questi episodi.
E il quarto punto?
4. La sofferenza rafforza l'autostima, fa maturare e fa capire che cos'è che conta nella realtà.
La sofferenza ci fa capire la vera gioia e ci fa sentire più forti. Come il corridore che ha vinto la gara.
La sofferenza, l'esserci passati attraverso, l'esperienza diretta della sofferenza rende saggi.
La sofferenza ti fa capire fino a che punto ci tieni a qualcosa, fino a che punto qualcosa o qualcuno é importante per te.
Non appena scopro che quella persona mi é antipatica, capisco che devo lavorare in me stessa. Chiaro, può essere che effettivamente quella persona abbia dei difetti, ma il senso dell'antipatia che appesantisce il mio relazionarmi con lei mi aiuta a guardarmi dentro per far crescere un altro aspetto del mio carattere.
Un lutto mi da dolore. Poi capisco cosa mi ha lasciato quella persona quando mi ha lasciato, dei valori che prima non conoscevo. La sua morte e la sua mancanza mi hanno arricchita più quanto lo ero prima.
La nostalgia accompagna con la sua scura tristezza la mia giornata. La nostalgia mi fa capire qual è quella cosa che effettivamente mi manca. Bene. Passa il tempo, più o meno breve, più o meno lungo, a seconda dei caratteri, e poi vengo pervasa dalla gioia che prima non avevo, di costruire personalmente con le mie mani quella cosa che mi manca e che mi dava nostalgia.
Complesso ma credo che sia così.
5. Io credo che la sofferenza sia una benedizione.

Quando qualcosa é difficile per me é il segnale che Dio sta preparando per me qualcosa di più grande. Questo vale in tutti gli ambiti della mia vita, nelle piccole cose di tutti i giorni e nelle grandi esperienze. Devo avere pazienza. Devo saper aspettare. Devo avere la maturità e il coraggio di sottopormi alla sofferenza e di farne la dura esperienza diretta.

Comunque io ti invito alla tua ricerca personale, alla tua preghiera e alle tue convinzioni religiose intorno alla soferenza. I miei sono dei suggerimenti ma tu devi trovare la tua strada. E' sempre un'esperienza soggettiva.



Ciao

E tu che hai letto, cosa ne pensi?
Quello della sofferenza é un capitolo della storia dell'uomo o della vita personale molto intenso, vero?.

A presto con un nuovi pensieri religiosi profondi.

Vuoi ricevere gratis approfondimenti sulla preghiera? Registra il tuo inidrizzo di posta elettronica nel riquadro intitolato "follow by email". Sarò felice di inviarti volta per volta delle semplici guide pratiche.  


Sr. Mariadoria







Conoscevi delle battute fredde ...


Conoscevi delle battute fredde ... ehm, sì, appunto,



 adesso più che intorno ad una barzelletta religiosa ci intratteniamo con delle battute fredde.

Qual è il colmo per un vescovo?
Inchinarsi davanti ad un punto... cardinale.

Ciao. Sono andato in vacanza.
Dove ?
In Alto Adige
Dove in Alto Adige?
All'alpe di Siusi.
E come si stava sull'Alpe di Siusi?
Moh, sono stato da Dio.
E come ti sei trovato in montagna?
Era al settimo cielo.

Cosa fanno un prete e una suora seduti sul divano?
La famiglia cristiana.

Papa Francesco e Papa Benedetto si fanno una passeggiata in periodo di coronavirus. I sodati li fermano e dicono loro che é vietato andare in giro.
Al che Papa Francesco rispsonde: Sto facendo uscire il pastore tedesco.




Se conosci una bella barzelletta religiosa, simpatica ma seria, raccontacela. 

ciao
a presto

Sr. Mariadoria



Sulla preghiera


Sulla preghiera



Preghiera rivolta a Dio?
Preghiera vera.

Preghiera vera?
Preghiera che viene dal cuore.



Preghiera che viene dal cuore?
Preghiera dei tuoi sentimenti e dei tuoi pensieri.

Preghiera dei tuoi sentimenti e dei tuoi pensieri?
Preghiera vera della vera te stessa.

Preghiera vera della vera te stessa?
Vera preghiera della vera te stessa che Dio ha piacere di ascoltare.











Vuoi ricevere gratis approfondimenti sulla preghiera? Registra il tuo indirizzo di posta elettronica nel riquadro intitolato "follow by email". Sarò felice di inviarti volta per volta delle semplici guide pratiche.  Sr. Mariadoria














venerdì 24 aprile 2020

Relazioni sociali


Relazioni sociali. Aforismi e consigli vari.




Sorridere
Sorridere con un amico é una gioia ma riuscire a sorridere con tutti é una fortuna.

Grazie
Una persona educata dice grazie per un favore ottenuto. Una pesona nobile dice grazie per un torto ricevuto.

Un amico
Un amico simpatico viene sempre contattato, ma nella lista dei contatti non mancherà mai l'amico per la vita.

Stare con gli altri
Stare con gli altri é arte.

Bisogna essere capaci di stare con gli altri, di relazionarsi.

Quando stai con gli altri, devi sempre sapere qual é il tuo ruolo. Il tuo ruolo ti viene dal carattere e dalla personalità.
Sei una persona d'iniziativa? Prensi iniziative per gli altri e gli altri te ne saranno grati e riconoscenti.
Sei una persona che collabora? Sarai sempre l'interprete principale e sempre importante per gli altri. Sei capace di dare conforto? Ci sarà sempre bisogno di te.
Sai portare l'allegria? Sarai sempre cercato.
Non cercare di essere quello che non sei. Non rivaleggiare, tanto si vede e fai le figure.

Non litigare anche se forse hai ragione tu. Se sai di avere ragione non insistere che devi per forza avere ragione. Farai la figura in senso contrario.

Sii positiva, prendi in simpatia tutti, accogli con piacere tutte le proposte.

Una persona sociale
Una persona sociale é una persona che si chiede che cosa significa essere sociali.

Una persoana sociale non é una persona simpatica o dominante o dispononbile. Quelle sono semplicemente buone qualità che sempificano il relazionarsi. Una persona sociale é una persona che agisce e costruisce per gli altri, con gli altri, attteaverso gli altri, grazie agli altri, in vista degli altri.

Ponti
E' bene costruire ponti per comunicare con gli altri e unire tutti. E' bene desiderare ponti per comunicare e unire tutti. E' una gioia e una fortuna percorrere ponti che uniscono tutti e sui quali si possa comunicare con tutti. Non é bello restare all'ombra di quel ponte, fermo nelle proprie convinzioni, chiuso nelle proprie idee.





Vuoi ricevere gratis approfondimenti sulla preghiera? Registra il tuo indirizzo di posta elettronica nel riquadro intitolato "follow by email". Sarò felice di inviarti volta per volta delle semplici guide pratiche.  Sr. Mariadoria



La volontà di Dio


Qual è la volontà di Dio?



Ciao. Adesso ci intratteniamo insieme e parliamo della volontà di Dio, nuovi pensieri religiosi.

Mi pare di aver capito che ti stai interrogando sulla volontà di Dio.
Sì. E' difficile definire la volontà di Dio. E anche farla. La volontà di Dio é un mistero.
E poi, quale sarà questa volontà di Dio?
Spesso me lo sono domandato anch'io. Negli anni ho individuato tre tipi di volontá di Dio.
Tre volontà di Dio? Le hai contate? Dio chiede ad ogni uomo tre cose?
Non é che Dio ad ogni uomo chieda tre cose.
Cerchiamo di capire.
Bene. Tu ne hai individuate tre di volontà di Dio. Quali sono?
Una é una volontà che accomuna tutti gli uomini. E' la volontà di Dio, generale.
Sarebbe?
Dio a tutti chiede la stessa cosa, l'amore, la solidarietà, l'amicizia, un migliore atteggiamento morale nel lato relazionale, costruire ponti per l'unità di tutti gli uomini senza differenze, comunicare, opere di volontariato per aiutare i bisognosi, rispetto della natura e così via.
Come vedi è facile da capire, fors'anche da realizzare.
E l'altra volontà di Dio?
L'altra é la volontà di Dio, individuale. E' un'esperienza soggettiva.
E' difficile.
E' facile. Ascolta. Dio ha un progetto su di te, su di me e su di tutti. Vuole incontrarti personalmente. E' un progetto d'amore. Questa é la volontà di Dio, quella individuale. Nella vita dobbiamo passare attraverso eventi, gioie e dolori con cui matuare per incontrarlo.
Ah. E quindi?
E quindi funziona così.
Devi fare molta meditazione, devi pregare molto, devi cercare di trovare un significato più profondo a tutto quello che succede nella tua vita privata, all'infanzia, al lavoro, alle relazioni. Devi cercare di capire le tue emozioni. Devi cercare il filo logico che collega tutti gli eventi della tua vita, dalla nascita al tuo presente e devi anche scrutare il tuo inconscio.
La vita privata é tutta scritta nella nostra anima.
E cos'è l'anima?
L'anima è come una scatola, nella quale c'é conservata la volontà di Dio, quello che Dio vuole da te individualmente. E' una volontà che da un senso alla tua esistenza. Ci sono tutte le tue sofferenze e le tue gioie. Nell'anima ci sono tutti gli eventi e le esperienze della tua vita che ti legano direttamente a Dio.
Tutto quello che succede nella vita non avviene per caso, ha un significato. Tutto serve per costruire la maturità spirituale necessaria per incontrare Dio. Tutti gli eventi costruiscono il cammino che conduce all'incontro con Dio.
Dove incontriamo Dio?
Dio lo puoi incontrare nel presente. Dio lo incontri nel povero. Dio lo reincontrerai in Paradiso.
E' affascinante cercare di scoprire la volontà di Dio individuale.
Sì, é vero. E poi quando ti dai da fare a scoprire la volontà che Dio ha su di te, tutta la vita acquisisce un altro significato, le tue giornate hanno un altro senso, anche le tue cose, perché tutto significa Dio e ciò che Egli vuole da te.
Per esempio, se uno nasce con una malattia, o subisce un incidente e rimane per sempre seduto sulla sedia a rotelle, oppure uno nasce in un paese povero, oppure avere un lutto o problemi di lavoro o una famiglia difficile e così via discorrendo …. queste sono esperienze con le quali Egli sta bussando alla tua porta per dirti qualche cosa.

E qual è la terza volontà di Dio?
Semplicissimo. E' un tipo di volontà che io definerei sociale.
Esci ed incontra il povero, l'ammalato, l'anziano, il parente stretto ammalato, e aiuta. Non c'é bisogno di compiere opere grandi. Sviluppa il tuo senso di compassione e ascoltalo e opera il bene. C'è da dare uno sguardo agli ultimi. Gesù lo ha detto diverse volte nel Vangelo. Per lui era importante l'attenzione verso i piccoli, verso il prossimo, verso l'ultimo. Gesù era sempre con i peccatori per aiutarli alla conversione, era sempre con gli ammalati e con i poveri.
Sì, hai ragione. Quindi tre volontà di Dio, generale, sociale e individuale.
Facile.
Ehm, sì, ascolta. Questo che ti dico delle tre volontà di Dio é il frutto della mia fede con Dio. Tu devi dedicare il tuo tempo privato alla tua preghiera personale per scoprire dal tuo punto di vista la volontà di Dio. E' sempre un'esperienza soggettiva.
Vuoi dire che ...
Voglio dire che non é che Dio ha detto voglio da voi tre cose questo questo e questo. Io vado avanti così. Questo che ti rivolgo é un suggerimento. Ma ti invito alla tua ricerca.



E tu che mi leggi, cosa ne dici? Trovi difficile quello che abbiamo detto?
Fammi sapere e ci ritroviamo insieme con nuovi pensieri spirituali.

Vuoi ricevere gratis approfondimenti sulla preghiera? Registra il tuo indirizzo di posta elettronica nel riquadro intitolato "follow by email". Sarò felice di inviarti volta per volta delle semplici guide pratiche.  


Ciao

Sr. Mariadoria


Anche per la Lira e l'Euro, non è tanto facile ...


Anche per la Lira e l'Euro, non è tanto facile ... lo sapevi?

Leggiamo. 

Si tratta appunto della loro sorte.


Siamo nel 2002. Arrivando l'Euro, le Lire vanno fuori corso, quindi muoiono e vanno in Paradiso.



Prima arrivano le monete da 50, 100, 200 ecc...
Non appena San Pietro le vede dice loro:
- Entrate, entrate pure, brave!
Dopo un po' arrivano le banconote da 1000, 2000, 5000 e San Pietro:
- Entrate, entrate pure, benvenute!
Passa qualche minuto ed arrivano le 10.000 lire.
- Ah, ah, voi fate un paio d'anni di Purgatorio e poi tornate, forza via, via...
Alla fine arrivano le 50 mila, le 100 mila e le 500 mila, San Pietro appena le vede grida:
- Via, via, all'Inferno, non potete entrare!!!
Le banconote stupite chiedono:
- Perché, cosa abbiamo fatto?
E San Pietro:
- Voi, in chiesa, non vi ho visto proprio mai!!!



Piaciuta la barzelletta religiosa? Insegnaci anche tu una brzelletta religiosa se ne conosci una anche tu, e condividicela. Grazie. Farebbe veramente piacere. Ridere o sorridere appena conferisce il buon umore e la serenità alla nostra anima.


Ciao


a presto con una prossima barzelletta religiosa.


Sr. Mariadoria Caramia


mercoledì 22 aprile 2020

Aforismi sulla vita


Aforismi sulla vita. Pensieri presi dalla Bibbia





Non accumulate per voi tesori sulla terra; accumulate per voi tesori in cielo; perché dov'é il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
Matteo 6,19-21

Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Matteo 5,4

Quello che è nato dalla carne è carne, quello che é nato dallo spirito é spirito
Giovanni 3,6

Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro che é nei cieli li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanch Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Matteo 6,25-34

Tutto é vanità. Quale guadagno viene all'uomo per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
Qoèlet 1:1,2

Meglio ascoltare il rimprovero di un saggio che ascoltare la lode degli stolti.
Qoèlet 7,5

Chi osserva la legge vale quanto molte offerte; chi adempie i comandamenti offre un sacrificio che salva.
Siracide 35,1

Vuoi ricevere gratis approfondimenti sulla preghiera? Registra il tuo indirizzo di posta elettronica nel riquadro intitolato "follow by email". Sarò felice di inviarti volta per volta delle semplici guide pratiche.  Sr. Mariadoria

martedì 21 aprile 2020

Aforismi sul rapporto con Dio



Aforismi sul rapporto con Dio. Pensieri presi dalla Bibbia




Pietà di me, Signore.
Salmo 6,3

Così dice il Signore che ti ha creato: "Non temere perché io ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni"
Isaia 43,1

Ritorna a me perchè io ti ho redento.
Isaia 44, 22

Il Signore é mia luce e mia salvezza. Di chi avrò timore?
Salmo 27, 1

Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via die peccatori e non si siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte.
Salmo 1:1,2

Io sono la via, la verità e la vita.
Giovanni 14,6

O Dio, tu sei il mio Dio, dall'aurora io ti cerco. Ha sete di te l'anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz'acqua.
Salmo 63

Io sono il buon pastore. Il buon pastore da la propria vita per le pecore.
Giovanni, 10,11

Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Matteo 16,24

Qual è il grande comandamento? Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo é il grande e il primo comandamento. Il secondo poi é simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso.
Matteo 22:37,38



Vuoi ricevere gratis approfondimenti sulla preghiera? Registra il tuo indirizzo di posta elettronica nel riquadro intitolato "follow by email". Sarò felice di inviarti volta per volta delle semplici guide pratiche.Sr. Mariadoria  




lunedì 20 aprile 2020

Hai sentito parlare dell'angelo della morte ...



Hai sentito parlare dell'angelo della morte ... , si tratta di  una nonna che ad una certa età, avanzata ....




C'era una nonna, poteva avere 85 anni, forse anche 86.
Stava sempre seduta sulla sua poltrona vicino alla finestra, nel soggiorno. Passava il suo tempo a guardare fuori dalla finestra la gente che passava, a guardare la televisione telepace, a volte beveva un sorso d'acqua, a volte guardava una rivista, o un giornale. A volte pur restando seduta aiutava la figlia in cucina piegando i tovaglioli di carta.
Viveva con la sua famiglia, cioé con la figlia, il genero e i nipoti che si erano già fatti grandi.


La nonna però aveva un difetto, si lamentava sempre e di tutto.
Ah, mi fa male schiena, non mi posso muovere più.
Se si alzava per andare in bagno ah le mie ginocchia, l'artrosi non mi fa più camminare non posso neanche fare due passi per andare dalla poltrona al bagno. Nell'eternità non esiste il male alle ossa e io invece sono qui che non mi posso muovere più.
Seduti a tavola i problemi più gravi ah tu si rivolgeva alla figlia, non hai ancora imparato a fare il minestrone, ci metti sempre poco olio, ma io non é che posso stare qui ad aitare in cucina a tagliare, sai che non vedo bene. In cielo ci nutriremo solo del pane di Cristo, così non ci sarà più bisogno di insegnarti come si cucina.


Quando i due figli tornavano a casa dalla palestra ecco la musica a tutto volume che proveniva dalla camera da letto. Ah i giovani d'oggi, mai che leggono un libro, mai che aiutano a tagliare l'erba sempre la musica bum bum bum bum (la batteria della musica che ascolatavano i due giovani). Ah potessi andare in cielo, lì sì la quiete, il silenzio, la tranquillità. Qui, solo rumore.


Ora di anadare a letto. La nonna verso le nove era già a letto, ma un continuo lamentarsi. La camera da letto non era sufficientemente calda, ah le trappole moderne che non funzionano, ai tempi nostri ci si riscaldava col braciere e si stava bene e ora con questi termosifoni uno va lento e l'altro fa rumore. Potessi andare a vivere nella dimora di Dio. Lì non c'é bisono di tutte queste cose moderne, il termosifone per l'inverno, il condizionatore d'aria per l'estate. Tutte baggianate.
E cosa dire del genero? Era la peggiore persona che si sia mai vista. Lui guarda troppo la televisione. Io non permettevo ai miei figli e neanche a mio marito diceva alzando verso l'alto il dito indice di gurdare la televisione seduti a tavola. A tavola si sta con la famiglia, la televisione, solo dopo mangiato. Poi si rivolgeva alla figlia tu, non sei capace di dire a tuo marito come ci si comporta, non gli hai detto della televisione. Gli Angeli e i Santi, loro sì che sono esseri fidati.

E così via, giorno dopo giorno, la figlia non era capace di cucinare, i nipoti erano troppo scostumati perché il padre, cioé il genero non gli aveva mai mollato un ceffone.
Per non parlare delle medicine. Le aveva tutte lei le pastiglie, sul tavolo dove era solita andare a fare colazione. Ogni mattina si prendeva la pazienza di contare a uno a uno le pastiglie che doveva prendere ogni giorno sette pastiglie al giorno, due per la pressione, quella per andare al bagno, poi quella della memoria, poi per far fluidificare il sangue e quella della sera per dormire. Ma é un modo questo di andare avanti? Si può continuare con 7 pastiglie al giorno? Sono più le medicine che mangio che il pane. Ma quando potrò mangiare del cibo di Cristo, quello sì che é sano, no queste stupide medicine.

Un giorno la famiglia si riunisce intorno alla tavola dopo cena quando la nonna ormai era andata a letto. Mamma, papà e i due figli ne parlano insieme.
Ah dice la mamma, sono stanca non ce la faccio più, come vorrei che il Signore Dio la chiamasse. Mi dispiace che abbia di questi sentimenti, ma é che, .... come posso dire, non lo so, ma é possibilie che non apprezzi mai tutto quello che faccio per lei, con affetto? E la minestra era cruda, le finestre non le ho pulite bene, e queste e questo e poi quello. Basta, mi sono stancata. Sono una persona adulta, esigo un po' di rispetto.
Al che dice il padre e cosa devo dire io allora, che umiliazione sentirmi dire che non sono un buon padre e che non so educare i figli. Io sono molto orgoglioso dei miei figli, vanno bene a scuola praticano sport, stanno bene in salute e non frequentano cattive compagnie.
I giovani replicano e dicono dipsrezzo totale contro i giovani d'oggi e tutto quello che abbiamo noi.
Racconta uno dei due figli ho chiamato un mio amio col celluare per fare i compiti, capito, i compiti, ed ecco un commento contro il cellulare e i giovani d'oggi.
E io ho preso la bicicletta dice suo fratello per andare a comprare il pane, che mi ci ha mandato la mamma, ecco ho fatto un servizio per la mamma, ecco i giovani d'oggi, pensano solo a divertirsi.
Il papà, con tutto il rispetto per la nonna dice ma se il Signore la chiamasse .... come faccio a concepire l'idea delle ferie in roulotte con lei.
E i giovani se Gesù la chiamasse, vorrei fare la festa con la squadra di calcio per i 18 anni e la nonna e troppo chiasso e chi sono tutti questi giovani quanta birra bevete. Non sono affari suoi, per piacere papà, lei non la voglio ai miei 18 anni che se la chiami il Signore.

Dall'alto dei cieli il Signore Dio ascoltava questa conversazione. Nella sua immensa misericordia capiva che per la nonna era diventato difficile andare avanti, troppa differenza generazionale, per altro non stava bene in salute. E per la famiglia era diventata una sfida doverla sopportare con tutto l'affetto che provavano dentro di se, nella vita quotidiana si erano venute a creare troppe situazioni di incompatibilità, di tensione e discrepanze.

Fu così che il buon Dio decide di dare ascolto alla loro preghiera.

Quella notte mentre tuttti riposano la nonna che ormai anche con il sonnifero doveva accontentarsi di un sonno leggero sente uno scricchiolare della finestra e ha l'impressione che una folata di vento si spinga dall'esterno verso la sua cameretta. Poi ha l'impressione che qualcuno nella notte illuminata solo dalla luna si sia intrufolato nella stanza sua, qualcuno, ma non un essere umano come tutti, un'ombra ...



Lei un po' turbata dice chi é e una voce risponde sono l'angelo del Signore.
L'angelo del Signore?

Lei lo guarda. Un'ombra bianca con un viso luminoso e dall'aspetto gentile e affettuoso era lì vicino al letto suo.
Oh, l'angelo del Signore sei tu.
Sì, nonna, sono l'angelo del Sigore.
Ah, e che cosa vuoi? Perche sei qui da me?, Chiedeva mentre si sistemava la coperta.
Egli risponde: ll Signore Dio, il buon Padre, nella sua infinita misericiordia ha ascoltato la tua preghiera. La mia preghiera? Che preghiera? As sì, io prego sempre per mia figlia che sia felice per i miei nipoti che crescano bene e che non frequentino cattive compagnie e per il mio genero che sia un buon padre e che stia bene e si senta realizzato.
Nonna, il Signore Dio ha ascoltato un'altra delle tue preghiere.
Quale preghiera?
Il Signore Dio mi ha mandato a prenderti.
A prendermi?
Nonna hai sempre desiderato di vivere nella dimora eterna del Dio buon Padre, nella tranquillità degli angeli, nella quiete eterna, nel riposo celeste. Ecco sono qui, sono venuto a prenderti, ha detto il Signore.
Oh, dice la nonna, sei venuto a prendermi, a portarmi via .... ha detto Dio.
Si gira dall'alta parte, riflette un attimo su quello che era accaduto, ecco é arrivato l'angelo lo manda il Signore ha ascoltato la mia preghiera che io me ne volevo andare .... oddio io me ne voglio andare ? Io? Me ne voglio andare? E spavantata dice a se stessa, E dov'è che voglio andare io?
No non é possibile, non sono possibile queste cose.
Ancora una pausa di silenzio, e poi con atteggiamento autoritario e con voce ferma la nonna rsponde all'angelo:
Digli, di' a Dio Padre che non mi hai trovato.
Così si gira dall'altra parte e torna a dormire.

Piaciuta la barzelletta religiosa? Insegnaci anche tu una barzelletta religiosa se ne conosci una anche tu, e condividicela. Grazie. Farebbe veramente piacere. Ridere o sorridere appena conferisce il buon umore e la serenità alla nostra anima.

Ciao

a presto con una prossima barzelletta religiosa.


Sr. Mariadoria Caramia


Vuoi dare colore ai valori?

  Vuoi dare colore ai valori? Disponibile su Amazon. Si tratta di una raccolta di immagini da colorare che illustrano i valori. Indirizzato ...