mercoledì 24 giugno 2020

«Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».

«Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».



«Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno» sono parole che mi hanno colpito durante le mie letture del Vangelo.


Luca 23,33-34

33 Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. 34 Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».



Oggi mi immgino che fa caldo e così mi siedo all'ombra di un albero del mio giardino. Osservo il mio giardino, gli alberi, i fiori, il laghetto e mi godo l'aria, anche se calda, durante la calda estate di giugno.

Immagino che mentre me ne sto lì seduta sulla panchina, mi raggiunge Gesù Cristo. Si siede vicino a me e dice Hai fatto una grossa sciocchezza l'altra volta, quando hai detto quelle brutte parole e hai reagito in quel modo.

Io ci resto male. Senso di colpa e vergogna mi assalgono. Gesù ha ragione. Ho fatto veramente come mi ha detto. Faccio schifo a me stessa.

Poi mi dice dolcemente Ma ti perdono, non sapevi quello che facevi.

Gli sorrido perché perdonandomi mi libera da tutti quei brutti sentimenti che mi divorano l'anima, vergogna e senso di colpa.

Poi rifletto Sì, effettivamente non sapevo quello che facevo, ero convinta di avere fatto bene in quel momento a reagire così come ho fatto, ma ora mi accorgo che in reltà avevo sbagliato.

Vergogna e scrupolo si trasformano in gratitudine perché Egli mi ha salvato, mi ha corretto, mi ha insegnato, e mi ha perdonato senza farmi fare figure e senza fare storie.



Ma il perdono ... che cos'è? Perché può perdonare e io non riesco a perdonare chi mi fa un torto?

Gesù mi insegna diverse lezioni quando mi dice che mi perdona.

1. Quando faccio una sciocchezza, proprio perché é una sciocchezza é il segnale, che non sapevo, perché sono immatura, quel concetto non lo ho ancora imparato, quell'esperienza non l'ho ancora fatta. Ignoranza pura e mancanza di esperienza anche se ormai sono sotto i 50. Cosa ho imparato dalla vita? Niente, o poco.

2. Gesù non mi ha punito né mi ha corrisposto con dei castighi a causa di ciò che ho fatto. Qui scopro la Sua misericordia. Mi insegna la morale ma non me la fa pagare. Il suo problema personale é che io abbia imparato, non é che io gli abbia ripagato il torto.

E poi, ... quanto é buono Gesù, quando dice quelle parole mentre lo crocifiggono invece di invocare l'aiuto del Padre, invece di difendersi, invece di dargli una lezione.

Io non ne sarei stata capace.

Oggi cosa ti dice Gesù? Se me lo facessi sapere, sarebbe bello. Magari sarbbe anche interessante per gli altri.

A presto.

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Sr. Mariadoria





Il Signore da un senso alle lacrime.


Il Signore da un senso alle lacrime.






Il Signore da un senso alle lacrime.

Le lacrime scendono per cambiare qualcosa.

Il cambiamento porta la gioia.

Il Signore porta la gioia, .... sì con una lacrima.

Accogli le lacrime. 

E' il Sigore che é venuto da te per cambiare e portare la gioia.




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martedì 23 giugno 2020

Dov'é Dio nelle situazioni difficili?

Dov'é Dio nelle situazioni difficili?



Ciao.

Proviamo insieme a spiegarci dov'é Dio nelle situazioni difficili. Questi pensieri religiosi sono proprio profondi e difficili da spiegare ma proviamo.

Non é facile dare una spiegazione, stiamo parlando di fenomeni astratti, invisibili, non percettibili, o forse anche incredibili. Che Dio c'é nelle situazioni difficili bisogna crederci e basta. Non é facile credere che Egli é, sulla base di argomentazioni scientifiche. Bisogna credere che Dio c'é e bisogna saperlo percepire. Non ci vogliono comunque capacità straordinarie o mistiche o da cosiddetti bambini-prodigio, né serve avere tanti titoli di studio o chissà quali competenze per imparare a scoprire la presenza di un Dio che opera il bene nei momenti difficili.



Sì, spesso ci troviamo di fronte a strazianti scene di bombardamenti, carestia, sofferenza a causa di una malattia, solitudine, droga e giovani allo sbaraglio, coronavirus e tanti altri flagelli. Spesso la gente si chiede dov'era Dio quando quella persona moriva di stenti o dov'é adesso mentre questa persona sta subendo delle angherie, cosa stava facendo in quel momento, non poteva intervenire ed aiutare?. Se Dio fosse veramente il Dio della misericordia come si dice o come si sente dire a messa, dovrebbe fare qualcosa, dovrebbe intervenire per aggiustare la situazione. Il Dio ideale che ama l'uomo dovrebbe ispirare i pensieri dei responsabili perché sappiano governare un paese senza corruzione. Dovrebbe suggerire dei messaggi scientifici per poter debellare brutte malattie che lasciano il segno del paziente per tutta la vita. Dovrebbe trasmettere i valori nei giovani e dare la capacità ad adulti, genitori ed insegnanti di educare.

Al contrario Dio sembra essere del tutto assente, indifferente, disinteressato. Forse ... Dio non esiste.

Eppure c'é. 

Non é facile spiegare il concetto che Dio é presente proprio quando soffriamo. Il punto é che proprio quando stiamo patendo un problema personale é proprio quel soffrire il segnale che Dio ti sta parlando. Chiaro, Dio non parla sempre dolcemente, spesso comunica i suoi messaggi anche col dolore.

Un esempio é dato dall'esperienza di Gesù Cristo. Morto sulla croce e poi risorto, Egli ci spiega il senso della sperenza che scaturisce proprio dal dolore. Non c'é speranza senza dolore.


Ehm, bisogna crederci. Altro non si può dire per spiegare che Dio c'é quando soffri. 

Ma, quando soffri, quello é il campanello con il quale Egli ti dice: Ciao, sono venuto per cambiare qualcosa, perché così non va e ti voglio aiutare. Ehm, dovrai avere però un po' di pazienza, sarà un po' lungo e faticoso ma ne vale la pena. Vedrai. Abbi fiducia. 

Questo a volte é il suo modo di fare.

E' chiaro dov'é Dio nelle situazioni difficili? Forse no. 


Ci sono tantissimi pensieri religiosi che vanno solo meditati e dai quali sarà sempre difficile ricavare risposte concrete per la vita quotidiana. Ma Dio é sempre presente e sicuramente ti aiuterà a credere e si manifesterà come lui sa per addolcire i tristi momenti. 




Ma, magari hai qualche domanda e hai desiderio di approfondire altri pensieri religiosi, magari più semplici. Prova a suggerirmene qualcuno.


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a presto

Sr. Mariadoria





La sai la storia di quella vedova ...

La sai la storia di quella vedova ... , ehm, e di alcuni errori di ortografia. Ma leggiamo la barzelletta religiosa.



Una coppia decide di trascorrere le fredde vacanze di Natale nel Sud per fuggire appunto dal freddo.

Per motivi di lavoro la moglie può partire solo un giorno più tardi, il marito parte il giorno stabilito. Quando arriva a destinazione il marito raggiunge l'hotel, gli viene assegnata una camera, prende il laptop, si siede sul letto e scrive la mail alla moglie, che sarebbe dovuta arrivare il giorno dopo.



Mentre scrive l'indirizzo della mail gli sfugge una lettera e la mail quindi raggiunge un'altra persona, una vedova che era appena tornata a casa dal funerale del marito.

La vedova quindi torna a casa dal funerale del marito che era morto. Si toglie la giacca, ancora commossa si asciuga le lacrime e poi si siede davanti al suo computer per verificare se enventualmente le sono arrivate delle mail di condoglianze.

Quando il figlio entra nella stanza dove c'era la mamma, ecco, trova la madre che giace impotente a terra.


Poi il giovane si accorge dello schermo del computer e legge: Alla mia moglie ancora rimsta di là da parte del consorte appena partito. Carissima, sono arrivato, tutto bene, mi sono steso sul letto e come vedi é tutto pronto per il tuo arrivo fissato per domani. Ti auguro un buon viaggio e ti aspetto.


Con amore

ps: qui fa un caldo da morire


Piaciuta la barzelletta religiosa? Insegnaci anche tu una barzelletta religiosa se ne conosci una, e condividicela. Grazie. Farebbe veramente piacere. Non dobbiamo essere sempre seri.

Ciao

a presto con una prossima barzelletta religiosa.


Sr. Mariadoria 



Era solo un gioco

Era solo un gioco




La vita é come un gioco.

Non importa se hai perso la partita.

.... era solo un gioco







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domenica 21 giugno 2020

Vita - gioco

Vita - gioco





La vita é come un gioco.

Si può vincere e si può prdere.

Se vinci, bene.

Se perdi, pazienza.

Si ripete la partita.


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domenica 14 giugno 2020

Perché celebrare il Corpus Domini?

Oggi é la domenica del Corpus Domini.

Nuovi pensieri religiosi si affacciano nella mostra mente con la domada sul perchè della celebrazione del Corpus Domini.




Perché festeggiare il Corpus Domini? E proprio necessario fare sempre tutte quelle processioni?



Perchè? Qual é il problema delle processioni?

Nessuno ci crede più ormai nella processione.

Effettivamente sono diminuite le processioni del Corpus Domini e poi quest'anno col problema del coronavirus non é possibile fare la processione. Ma a messa ci celebra lo stesso il Corpus Domini.

Ma perché?

Ti ricordi l'ultima cena?

Cosa l'ultima cena?

Cosa dice Gesù durante l'ultima cena?

Ah, vediamo, prendete e mangiatene tutti.....

Sì continua

ehm, ... questo é il mio corpo...

Bravo continua

Offerto per voi...

Bravo. Questa festa che sembra pasquale ci fa capire che Gesù si é fatto pane per noi e si offre a noi per farci stare bene.

Il vangelo di oggi infatti che cosa dice? Gesù aveva compassione di tanta gente povera poi manda gli apostoli ad aiutare a sanare gli ammalati e a diffondere il vangelo.

E la processione?

La processione si fa, quando é possibile, in mezzo alla gente, per le strade dei quartieri e la gente segue il Corpo di Cristo. E' Gesù misericordioso che ha compassione e che va in mezzo alla gente e la gente bisognosa lo segue. Questo é il senso della processione. Se si va in giro dietro all'ostensorio senza pensare a questo messaggio, é chiaro che la processione é una cosa noiosa.


Tu cosa ne pensi della celebrazione del Corpus Domini? Oppure hai altri pensieri religiosi che vuoi approfondire?


Fammi sapere


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a presto


Sr. Mariadoria


giovedì 11 giugno 2020

Prenda la sua croce e mi segua

Prenda la sua croce e mi segua



Anche queste parole mi hanno profondamente colpita durante una 

delle mie 

meditazioni, Prenda la sua croce e mi segua.

Luca 14:25-27


Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno vuol venire dietro a me,

 rinunci a se stesso, 

prenda la sua croce e mi segua.

Immagino Gesù che si siede vicino a me su di una panchina del 

nostro giardino e dice con 

voce e  atteggiamento serio: "Se mi vuoi seguire devi purtroppo 

assumerti la tua croce".

Io gli rispondo con altrettanto atteggiamento serio: "Sì, capisco".

Poi guardo in basso e penso. C'è silenzio tra Gesù e me.

Devo assumermi la mia croce. Cosa sarà mai? Glielo chiedo, che sia 

più concreto.

Mi risponde: "Non tutti accoglieranno le tue convinzioni religiose 

anche se tu le esprimerai 

con gioia e con la positiva intenzione di sensibilzzare gli altri alle 

virtù cristiane, con 

l'amicizia la solidarietà o la condivisione. Ti prenderanno in giro, ti

 confonderanno le idee e

 ti faranno credere che sei malata mentale se credi in certe cose, non 

ti prenderanno sul 

serio, avrai delle delusioni, avrai sfortuna e daranno la colpa a te. 

Seguirmi sarà un 

fallimento."

Poi Gesù aggiunge: "Rifletti bene".



Io voglio seguire Gesù ma lo ringrazio per avermi detto in anticipo

 quali sono i rischi. Gli 

chiederò di venire con me e di accompagnarmi sulla strada che

 voglio percorrere nella mia 

vita quando starò con gli altri e farò le figure. Voglio comunque 

provarci a seguirlo. 

Seguirlo adesso é ciò che mi interessa di più.




E a te cosa ti dice Gesù con questo verso del vangelo? O forse Gesù

 si é avvicinato a te con

 altre parole? Me lo racconti?


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A presto

Sr. Mariadoria


Lasciate che i bambini vengano a me

Lasciate che i bambini vengano a me



Lasciate che i bambini vengano a me sono i  miei versi preferiti del vangelo. 

Leggiamo insieme.

Marco 10:10-16

13 Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. 14 Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. 15 In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». 16 E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva.



Immagino Gesù seduto nel nostro giardino vicino a me e mi ha detto: Lascia che i bambini vengano a me, non li allontanare da me, io voglio bene ai bambini, li voglio benedire."

Io gli ho detto: "Ma come, i bambini? Ma fanno chiasso e tu ci devi insegnare"

Risponde Gesù: "Cosa devo insegnare? Se ci sono bambini in giro non ho più bisogno di parlare. Io vi insegno il regno di Dio, guardate i bambini, loro sono il regno di Dio, loro lo rappresentano, loro nel regno di Dio già ci sono dentro. Imitateli."

Ah, dico io.

"Sì, sono innocenti e sanno esserti fedeli e generosi in tutta spontaneità. Questo é il regno dei cieli. Imitate i bambini"


Dopo queste parole non avevo veramente più niente da dire.


E a te Gesù ha detto queste stesse cose? Anche a te h parlato di bambini? O forse ti ha parlato d'altro? Che ti ha detto?

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a presto


Sr. Mariadoria




lunedì 8 giugno 2020

Le beatitudini

Le beatitudini

Le beatitudini sono delle dolci parole con le quali é gradevole andare a letto la sera o alzarsi la mattina. Sarebbe bello ascoltarle musicate o riscritte in poesia.



Leggiamo insieme.


Matteo 5,1-12

1 Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. 2 Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
3 «Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
4 Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
5 Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
6 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
7 Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
8 Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
9 Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
10 Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
11 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.


A me é rimasto impresso il tema generale delle beatitudini. Sono beati tutti coloro che per un motivo o per un altro sono sfortunati e che riceveranno una ricompensa adeguata alla loro sfortuna. Non é meraviglioso?

Pensa: oggi Gesù si siede vicino a me e dice "Beata te quando sei arrabbiata perché ti é successa quella storia tremenda, ti prometto un dono così grande che ti dimenticherai quello che ti é successo".

Io gli sorrido e mi sento in pace.

Ecco, questo é ciò che mi ha detto oggi Gesù nella meditazione.

Fammi sapere

a presto


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Sr. Mariadoria






domenica 7 giugno 2020

Bussa e ti sarà aperto

Bussa e ti sarà aperto.


Mi piace sentirmi dire Bussa e ti sarà aperto.

Matteo 7,7-14

7 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; 8perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 9 Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? 10 O se gli chiede un pesce, darà una serpe? 11 Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!



Oggi cosa ti dice Gesù?

Immagino Gesù venuto da me, seduto vicino a me sotto la tenda da giardino poiché piove, e mi ha detto: bussa e ti sarà aperto.

L'ho guardato con gratitudine. Al momento non gli ho chiesto nulla di particolare.

Bussa e ti sarà aperto mi é bastato. Volevo semplicemte sentirmelo dire. Bussa e ti sarà aperto.

Gesù mi ha detto che quando voglio e ho bisogno posso andare a bussare alla sua porta. Posso chiedere. Mi sta aspettando e ha una soluzione pronta per me e la risposta che cerco.

Oggi avevo bisogno di sentimi dire questo, bussa e ti sarà aperto.

Poi andrò da lui, forse oggi pomeriggio, forse domani o stasera e gli chiederò qualcosa. Ma adesso volevo essere certa che lui é disponibile ad accogliermi con le mie domande e diffcoltà. Posso bussare, so a chi devo bussare, e Lui c'é. 

E a te che cosa dicono queste parole? Cosa ti ha detto Gesù? O forse ti ha comunicato qualche altra cosa?

Grazie a presto

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Sr. Mariadoria



Ma ... cos'é preghiera?

Ma ... cos'é la preghiera?



Oggi ci intratteniamo intorno a pensieri religiosi e o spirituali e il senso di confusione che si vuole curare é determinato dalla domanda: cos'è preghiera?

Cos'é preghiera? Dio ci ascolta, noi possiamo chiedere quello che vogliamo e poi Dio sa quello che é buono per noi e quello che non é buono. Ma , .... la preghiera ....

La preghiera é un contatto, anzi, no, mi correggo, la preghiera é il contatto con Dio.

Noi abbiamo continuamente bisogno di mettere in ordine la nostra vita, di dare un senso alle nostre idee, abbiamo bisogno di fare il punto della situazione, della nostra situazione privata, abbiamo bisogno di chiarimenti sulla vita sociale piena di violenza e sofferenza.

E quindi ci rivolgiamo a Dio.

Esatto. Quel rivolgersi a Dio é la preghiera.

Come? Io gli parlo, e questa é preghiera?

Per avere tutte le risposte che cerchi ti rivolgi a Dio. Stabilisci con Dio un dialogo, una relazione, un rapporto, un contatto.

Sì.

Dialogo, rapporto, relazione, queste tre parole, costituiscono il tuo legame con Dio.

Quando poi tu ti siedi con le mani giunte e dici, per esempio: Dio mio ti prego fa che possa stare bene in salute, proteggici dalle malattie, aiuta il mio fratello che a causa del coronavirus é rimasto disoccupato, perché nel mondo c'é tanta sofferenza accresci la fede ecc, stai pregando, stai cioé stabilendo con Dio un contatto.

Quindi preghiera é contatto?

Preghiera é contatto.

Puoi prendere contatti con lui in silenzio, o con il rosario pregato nella intenzione dei disoccupati, o con un canto sullo Spirito Santo che insegni alla gente ad amare, la preghiera é il contatto con Dio.

E Dio mi ascolta.

Dio ti ascolta, capisce di che cosa hai bisogno e ti da ciò di cui hai effettivamente bisogno.

Ora capisco qaundo si dice spesso di parlare a Dio come ad un amico.

Sono contenta che lo abbia capito. Ma attenzione, parlare a Dio come ad un amico significa due cose: 1) Dio é amico e ti puoi fidare. 2) gli parli liberamente con i contatti, ehm, con le preghiere come fai con gli amici tuoi.

E allora perché non diciamo adesso vado a mettermi in contatto con Dio anzichè dire, adesso vado a pregare?

Il contatto con Dio ha un nome e si chiama preghiera. Gesù lo ha stabilito questo nome e noi non vogliamo discutere le sue decisioni. E' comunque un contatto diverso da quelli comuni, .... é una preghiera. Basta



Tu, ti vorresti intrattenere intorno ad altri pensieri religiosi? O ancora sulla preghiera?

Me lo fai sapere?

Grazie

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ciao

Sr. Mariadoria






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