sabato 30 maggio 2020

Pentecoste


Pentecoste 



Ciao a tutti. E' la festa di Pentecoste, cioé il dono dello Spirito Santo. Esso ci insegna ad amare. Vi siete domandati che cos`è lo Spirito Santo? Cosa significa amare?
Cerchiamo di capire insieme. Adesso ci intratteniamo intorno a questi nuovi pensieri religiosi su questo evento.

Cosa sono tutti quei fuochi?
In quasi tutte le immagini che illustrano la Pentecoste ci sono dei fuochi sulla testa delle persone. Infatti sembra che fu proprio così, pare che quando nella prima comunità cristiana dove c'erano anche gli Apostoli arrivò lo Spirito Santo in forma di lingue di fuoco sulla testa di tutte le persone.
Ma cos`è lo Spirito Santo?


E' una sostanza spirituale, santa perché viene da Dio, e Dio é santo. E' uno spirito perché c'é ma non si vede.
Ah
Lo Spirito Santo, cioé questa sostanza spirituale invisibile é un dono di Dio. E' Dio che ci da lo Spirito Santo. Non viene da solo lo Spirito Santo. Dio ci dona questa sostanza.
L'atteggiamento con cui Dio ci trasmette lo Spirito Santo é un dono. Ce lo regala. Non lo dobbiamo comprare, non lo dobbiamo meritare, non lo dobbiamo conquistare. E' un dono, un regalo.
Dove va a finire lo Spirito Santo quando arriva a noi, quando, ehm, cioé, quando ce lo dona?
E' una sostanza spirituale che entra dentro di noi, nel nostro cuore, nei nostri sentiemnti. Lo Spirito entra a far parte di noi così come lo stomaco e la milza fanno parte di noi, innati, senza che ce li abbiamo messi noi dentro il corpo.
Io non me ne sono accorto.
Chiaro, é normale, é uno spirito, non te ne rendi conto. Ma opera, agisce.
E cosa fa?
Ha un ruolo molto importante, ci fa amre. Lo Spirito santo é uno spirito di amore. Noi amiamo. Dio ci costituisce esseri amanti. Amare però non é un sentimento astratto di .... non saprei. Amare é quando noi esseri umani, appositamente, diamo a seconda delle situazioni, aiuto, solidarietà, collaborazione e tutte gli altri valori che noi conosciamo.
Quindi ci aiuta nelle situazioni e nelle relazioni?
Esattamente. Noi diventimo esseri amanti, nel carattere, nella personalità, nella nostra psicologia. E ci aiuta ad agire in modo corretto. Ma dobbiamo esserne consapevoli e averne la volontà.



Amare. Questa é la volontà di Dio. Gesù ha amato poi ha detto agli uomini di fare lo stesso.
Tu hai altre domande a riguardo?
Fammi sapere e mi farà piacere approfondire con te sia questo discorso che altri pensieri religiosi.

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Ciao

Sr. Mariadoria

venerdì 29 maggio 2020

Hai anche tu dei talenti?


Hai anche tu dei talenti?



E' affascinante sapere o essere consapevoli di avere dei talenti. Mi domando spesso Hai anche tu dei talenti? Leggiamo insieme la parabola altrettanto affascinante.

Matteo 25:14-30

14 Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. 16 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. 17 Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18 Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 1Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. 20 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. 21 Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 22 Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. 23 Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 24 Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. 26 Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29 Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 30 E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.


La parabola dei talenti é molto letta nelle parrocchie, nei gruppi giovanili e negli oratori per giovani per dare la possbilità ai giovani adoloscenti di scoprire le proprie capacità e competenze e sviluppare l'autostima.
Questa parabola ha sempre avuto un significato pedagogico per lo sviluppo, l'educazione e la crescita dei giovani.
Ma per noi persone adulte, per me che sono di pochissimo sotto i cinquanta e per coloro che sono più anziani questa parabola ha un altro significato.

Io mi immagino Gesù che mi invita a sedere su di una panchina con lui. Poi, con un tono affettuoso e uno sguardo paterno mi dice:"Io parto per un lungo viaggio e dato che ti voglio bene ti dono dei talenti. Fai quello che vuoi e quello che riesci. Al mio ritorno mi farai vedere che cosa hai fatto". E conclude con un sorriso.

Come reagirei?
All'inizio un po' smarrita, poi con gratitudine abbraccerei Gesù e poi me ne andrei nel bosco a valutare che cos'ho e poi prenderei carta e penna per registrare tutto quello che voglio fare.

Cosa sono i talenti che Egli mi offre prima di intraprendere il suo lungo viaggio?
Adesso, appunto alla mia età, e alla nostra età, mi accorgo di avere la salute, ancora oggi, speriamo che duri a lungo, una comunità religiosa intorno a me e così non soffro la solitudine, tanti impegni, interessi e contatti, così non soffro la noia, tempo da dedicare, così posso stare a contatto con gli altri ed essere utile.
Anche il mio carattere mi da gioia, il mio sentirmi bambina con il desiderio di giocare e relazionarmi in modo semplice con gli altri, mi fa sentire serena e mi da l'energia per alzarmi la mattina.
Questi talenti non sono scontati, mia madre si lamenta perché é sola in casa e teme l'anzianità, i bambini figli di profughi che conosco non hanno una situazione familiare stabile alle spalle, e impareranno la malvivenza, e ci sono tanti altri esempi.
Io ringrazio Dio per i doni che mi ha offerto e anche per avermi dato la capacità di riconoscerli.


Scrivimi qualche tua considerazione a riguardo.

Ciao

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Sr. Mariadoria



lunedì 25 maggio 2020

La sai la storia dell'acquazzone ...


La sai la storia dell'acquazzone ... , ehm, sí, si tratta appunto di un forte temporale.




Quella sera ci fu una tempesta.
Pioveva a dirotto. Un acquazzone si scaricava violentemente sul cortile interno del chiostro e creava numerose pozzanghere.
Il temporale tuonava spaventoso nell'aria.
I fulmini si accendevano minacciosi nel cielo
E pioveva, pioveva , ma come pioveva. Quanta acqua.
Una monaca, anziana, dalla finestra vedeva tutta quella pioggia e pensò:

Ah, sì, lì in cielo stanno facendo le pulizie generali ... dopo 33 anni ritorna il Cristo ...

Sr. Nicoletta

Piaciuta la barzelletta religiosa? Se ne conosci qualcuna anche tu, con personaggi religiosi, condividicela. 
Grazie

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Sr. Mariadoria

domenica 24 maggio 2020

vieni e seguimi


Vieni e seguimi



E' bello sentirmi dire Vieni e seguimi. Leggiamo insieme il brano evangelico e cerchiamo, non di capire, ma di introiettare queste parole.  


Marco, 10,21

Gesù disse al giovane ricco vieni e seguimi

Le parole vieni e seguimi hanno tanti significati.

Per quanto mi riguarda, Egli viene da me e dice vieni e seguimi.
Sì, lo seguirei con gioia. Poi ad un certo punto, mi sentirei pervasa da un certo senso di curiosità e gli chiederei? Maestro, sto venendo con te. Dove andiamo? Dove mi porti?
Egli mi risponderebbe Andiamo in un posto dove non ti dovrai preoccupare di niente.
Come, non mi devo preoccupare di niente? C'è il coronavirus, abbiamo paura di ammalarci e anch'io ne ho un po' e poi stiamo diventando poveri.
E lui, vieni e seguimi e ti porterò in un posto dove non ti devi preoccupare delle malattie, perché anche se sarai malata, sarai serena e non soffrirai, e se dovessi diventare povera non soffrirai la povertà e sarai serena.

E' chiaro che Gesù mi sta insegnando a non disperarmi di fronte al problema sociale e personale ma ad affidarmi alla sua Provvidenza. Per essere capaci di assumere questo atteggiamento di serenità di fronte al problema ci vuole una certa maturità spirituale, ma questa si sviluppa col tempo.

Ecco, questo é ciò che io percepisco da queste parole.




Ciao

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Sr.Mariadoria


martedì 19 maggio 2020

che vi amiate gli uni gli altri


Che vi amiate gli uni gli altri



Che vi amiate gli uni gli altri sono parole evangeliche...  eterne.
Leggiamo insieme.

Giov 15,17
Questo io vi comando: che vi amiate gli uni gli altri

Questo versetto del Vangelo di Giovanni mi colpisce, specialmente quando dice di amrsi gli uni gli altri.

Cosa sarà l'amore di cui Egli parla?
Io ho riscontrato che ci sono due livelli di amore, il livello dell'amore di Dio Padre, e il livello dell'amore degli uomini
Egli ci ha amati prima che noi fossimo in grado di amarlo. Il suo amore altro non é che: il tuo benessere come suo problema personale.
Da qui capisco che il nostro Dio, nella sua onnipotenza e grandezza é anche profondamente umano, di una umanità paterna. Questo é l'amore. Questo é l'amore di Dio. Questo é il primo livello.

Noi uomini non abbiamo la capacità di amare in quel modo, cioé di interessarci degli altri fino a farne un problema personale.
Esiste un amore tutto umano, un secondo livello.
Quando noi uomini ci trattiamo consapevolmente con atteggiamento di pace, simpatia, generosità, affetto, solidarietà, amicizia, interesse, allora stiamo assumendo atteggiamenti amorevoli.
Questi tratti dell'amore non costituiscono il grande Amore come quello di Dio. Queste sono le varie forme di amore di cui noi essere umani siamo dotati.
Sarebbe bello farne dell'amore la nostra attività quotidiana.



Tu cosa ne pensi? 

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Sr. Mariadoria

lunedì 18 maggio 2020

alla ricerca della serenità interiore


Alla ricerca della serenità interiore



Ciao. Ti vuoi fare una chiacchierata con noi intorno a pensieri religiosi?
Oggi ci sono delle domande sulla serenità.

Secondo me la serenità interiore è stare bene con se stessi. Ma tu cosa ne pensi?
Sì, é chiaro, quando una persona sta bene con se stesso, sta bene. E' serena. Ma non credo che sia tutto.
Eh, sì lo so. Poi bisogna riempire la vita di bei momenti da non dimenticare e anche dedicarsi a qualcosa di piacevole.
Io non sono d'accordo al cento per cento.
Come?
No, non sono d'accordo.
Ma quando hai un momento piacevole non é bello?
Sì, ovviamente, é bello e piacevole, ma non é la serenità ineriore che si cerca.
Ma quando ho la fortuna di trascorrere dei momenti sereni mi sento realizzata. Inoltre credo che sia bene anche fare quello che mi piace.
Sí, sì, sento spesso questa frase, fai quello che ti piace e la gente tende a cercarsi hobbies ed interessi personali. Va bene. Nulla in contrario ma queste cose non producono serenità interiore.
Come?
Ascolta. Non é che io sono suora e quindi devo parlare di Dio e devo assolutamente trovare la gioia, la serenità interiore, la mia realizzazione personale, la felicità in Dio e devo parlare di queste cose! Il punto é però che un hobby, un viaggio, una scalata del Monte Bianco, carriera, lavoro ben remunerato non realizzano pienamente.
Come?
Queste cose ti faranno sentire bene. Dopo un po' di tempo però incomincerai dall'inizio a cercare qualcosa di nuovo perché non ti sentiri ancora a posto. Realizzare quello che non hai potuto fare quando eri piccola va bene, anzi benissimo, ma vedrai che dopo ti mancherà di nuovo qualcosa e sentirai di nuovo il vuoto dentro di te e cercherai di nuovo qualcosa senza sapere cosa.
E allora cosa si fa?
Devi cercare Dio, la fede, la preghiera. La realizzazione personale, la felicità, la serenità interiore, risiedono nella possibilità che hai di vivere per Dio.
In che senso?
Per esempio, abbiamo parlato di hobby. Io suono la chitarra a messa. Nel tempo libero mi piace approfondire la conoscenza della chitarra. Ho scaricato da un tutorial gratis in youtube del materiale sulla pentatonica. La pentatonica non mi serve per la messa ma se la conoscessi bene potrei sentirmi arricchita nella consocenza dello strumento, in senso pratico e teorico perché si tratta di imparare bene la tastiera del manico.



Complimenti.
Grazie. Non so suonare la pentatonica ma sto imparando il primo box. Questo mi da gioia, orgoglio, autostima, ma non é tutto. Per stare bene dentro di me non mi serve la pentatonica. Continuare con hobbies ed interessi é come comportarsi da ragazzini.
Quando però io penso a Dio che da buon Padre mi coccola e mi da la possibilità di concedermi una mezz'oretta di chitarra allora sì che la pentatonica assume un significato.
Ah
Sì. Quando ti alzi la mattina devi sempre pensare: la giornata che devi affrontare é un dono di Dio? Sì. E allora tutto quello che farai avrà un senso e ti sentirai realizzata e non sentirai il bisogno di viaggi, o scalate o nuove ricette.
Quando ti alzi la mattina la giornata che devi affrontare la vivi come una richiesta di aiuto da parte di Dio? Sì. Bene anche in questo caso la tua giornata avrà un senso, il vuoto interiore si riempirà e tu ti sentirai serena.
Quando ti alzi la mattina hai messo Dio al primo posto della tua giornata tra le tue cose? No? E allora vedrai che tutto quello che farai ti piacerà al momento e poi cercherai di nuovo altro e poi ancora e poi arriverà la noia e il vuoto.
Sì, hai ragione ma non é facile.
Non c'é problema, piccoli passi e si arriva.


E tu cosa ne pensi della serenità interiore? Me lo fai sapere? Mi piacerebbe se me lo comunicassi. Oppure sarebbe bello se mi suggerissi altre domande su altri pensieri religiosi.



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Ciao

Sr. Mariadoria

La sai quella cosa detta tra bambini ...


La sai quella cosa detta tra bambini ..., ehm, 



si tratta appunto di una conversazione tra bambini.

Un bambino si vanta e dice ai compagni: Mio nonno é pastore di una chiesa e tutti gli dicono Reverendo.
Un altro bambino allora dice: Mio zio é cardinale e tutti lo chiamano Eminenza.
Allora Pierino dice loro: "Mio nonno quando andiamo in giro porta 250 chili sulla bilancia e le persone dicono Dio mio.



Ti piace questa barzelletta religiosa? Se ne conosci qualcuna anche tu, condividicela.

a presto

Sr. Mariadoria

sulla preghiera. Alcuni suggerimenti



Sulla preghiera. Alcuni suggerimenti




Preghiera di gioia

dove giardino
luce quando splende forte il sole
con chi sola con Dio
come in movimento
quando di mattina o il primo pomeriggio
in che condizioni sorriso
cosa dico grazie
cosa ho in mano Bibbia o rosario
cosa faccio cammino, canto ed esulto dalla gioia




Preghiera di dolore

dove in camera mia
luce buio o illuminato dall'abat-jour
con chi sola con Dio
come seduta o in ginocchio
quando la sera prima di andare a letto
in che condizioni lacrime
cosa dico il mio dolore
cosa ho in mano Bibbia o rosario, o niente
cosa faccio piango





Preghiera di lode

dove di fronte ad un bel paesaggio o spettacolo della natura
luce naturale
con chi sola con Dio o con gli alri
come in qualsiasi modo
quando in qualsiasi momento
in che condizioni braccia aperte
cosa dico ti benedico, lode a te o Signore, Tu sei grande
cosa ho in mano niente o se voglio il rosario
cosa faccio parlo, canto, esulto dalla gioia



Preghiera di richiesta

dove in un bel giardino, in camera mia, in chiesa
luce naturale
con chi sola con Dio
come seduto
quando in qualsiasi momento
in che condizioni mani giunte
cosa dico ti prego, aiutami
cosa ho in mano il rosario, o la Bibbia o niente
cosa faccio parlo


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giovedì 14 maggio 2020

Lo sai il fatto della mail, che ...


Lo sai il fatto della mail, che ... ehm, 



si tratta appunto di  una mail, una mail un pò speciale. 

Si riunisce il sinodo diocesano. Partecipano parroci, frati, suore, diaconi, rappresentanti di tutte le associazioni cattoliche di volontariato, i fedeli e tutti si riuniscono nella grande sala riunioni della curia davanti al vescovo.



Il vescovo apre il sinodo e dopo il saluto e la lettura delle relazioni dei vari rappresentanti anche i fedeli hanno la parola.
E' allora che l'atmosfera si fa pesante.


Le persone si alzano in piedi e incominciano a far sentire la propria voce, le proprie opinioni, il proprio punto di vista.

La chiesa si deve svegliare
La chiesa é rimasta indietro
La chiesa é ancora nel Medio Evo
La chiesa si deve adeguare ai tempi
La chiesa deve essere moderna
La chiesa deve essere al passo con la società

L'atmosfera si era riscaldata al punto tale che si temeva potesse succedere qualcosa di grave. I fedeli alzavano sempre piu forte la voce e puntavano il dito contro il vescovo, i parroci, e le suore.
Il vescovo deve assumere una posizione amichevole ma autoritaria e così in un'altra seduta convoca i parroci, i frati, le suore e i diaconi per parlarne.

Il vescovo diventato furioso pure lui dice ai parroci con atteggiamento quasi minaccioso al punto da intimorirli:
La chiesa si deve avvicinare alla gente, e voi cosa fate svegliatevi!
la chiesa deve essere prima fra i poveri e gli ammalati, ma dove sono i preti, vi volete muovere?
la chiesa deve parlare lo stesso linguaggio dei giovani e voi fate troppa teologia ... 
la chiesa deve essere più presente nel sociale, li avete cercati i volontari? La gente si deve sentire utile

Il sinodo si conclude.

La domenica successiva i fedeli come tutte le domeniche si recano a messa.
Giunge il momento delle liturgia della parola, cioé le due letture, il salmo e il vangelo.
Il diacono raggiunge l'ambone per leggere la lettura.




Lettura dalla prima mail dell'apostolo Paolo ai Corinti.

Piaciuta la barzelletta religiosa? Se ne conosci una anche tu, condividicela. Grazie. Farebbe veramente piacere. Ridere o sorridere appena fa bene alla salute fisica, psicologica e spirituale.


Ciao


a presto con una prossima barzelletta religiosa.


Sr. Mariadoria Caramia





mercoledì 13 maggio 2020

Hai sentito il fatto dell'omelia e dell'autista dell'autobus ...


Hai sentito il fatto dell'omelia e dell'autobus ... ehm, 




cioé di un confronto tra un prete e un autista dell'autobus. 




Un giorno muoiono due persone, due uomini e vanno in cielo. Lì ad aspettarli c'era S. Pietro.


S. Pietro, aspetto imponente e cupo, barba bianca e lunga, serio, apre il rotolo di pergamena e incomincia a leggere. Poi dirige lo sguardo verso di uno di loro, punta il suo dito indice e dice: "Tu alla destra del Padre.
Poi legge di nuvo nella pergamena, punta il dito indice verso l'altro e dice con tono imperioso e minaccioso: "Tu, negli inferi".
Arrotola la pergamena e si gira per andare via.
Fu così che il primo tutto contento si dirige verso la destra del Padre e l'altro non si nuove, non sa che fare, gli viene da piangere, non si aspettava questa sorte e dice: " ma, ma ma"
S. Pietro allora dice: "Come osi tu uomo, rivolgere la parola a me? Come osi tu discutere quello che é stato sentenziato? Quello che é scritto qui é definitivo. Quello che é scritto é stato scritto. Quello che é scritto é scritto .... e solleva verso l'alto il dito indice e con voce rombante come il temporale dice: "col dito di Dio, Questa é la parola di Dio".
Poi S. Pietro si fa meno temibile e dice: "ma il Dio Padre é misricordioso con le anime, ti é concesso di parlare. Parla dunque e spiega come osi tu uomo avere a che fare con Dio e discutere la sua santa parola."

L'uomo, sempre titubante e indeciso e quasi balbuziente dice: " v v v v .... veramente ehm cioé é che io .... n n n n n n non ca ca ca ca pisco io gli inf f f f f inferi incomincia a sudare io ero prete nella vita io io ehm vcioé v v v v v veramente é che io cioé ho celebrato la messa ascoltato la confessione gli viene la tachicardia ero in missione ho fatto visita agli ammalati letto il vangelo.
N n n n non capisco."

Dice S. Pietro, imperioso, minaccioso, pauroso e con tono romboso come un temporale: " tu, uomo, é vero che hai fatto tutto questo. Ma l'altro che è alla destra del Padre non era prete, Lui era autista dell'autobus. Lui sì che era meritevole di sedersi alla destra del Padre".
Lui quado guidava per le strade di montagna ed imboccava i tornanti ha fatto venire in cielo tante anime,


mentre tu, e abbassava il tono della voce e parlava con tono sprezzante e gli puntava il dito indice e gli diceva: "tu invece durante le omelie me li hai fatti addormentare tutti quanti."


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Ciao


a presto con una prossima barzelletta religiosa.


Sr. Mariadoria Caramia



martedì 12 maggio 2020

Maestro dove abiti


Maestro, dove abiti? 




Maestro, dove abiti? sono il mio dialogo preferito perché per me avere un focolare domestico é molto importante. Leggiamo insieme.

 Giov. 1:38,39

Gesù disse loro: "Che cosa cercate?" Gli risposero: "Rabbì, dove abiti?" Disse loro: "Venite e vedete". Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui.

Questi versi mi suscitano due domande.

Io chiedo a Gesù dove abiti? E lui mi risponde vieni e vedi.
La prima domanda é: Qual è l'atteggiamento con cui chiedo a Gesù dove abita? Perché lo voglio sapere?
La seconda domanda é: Perché Gesù non risponde dandomi l'indirizzo di casa sua, ma mi invita ad andare con lui?

Questi sono i miei versi preferiti del Vangelo Maestro dove abiti? Vieni e vedi.

Nella mia vita personale il focolare domestico é molto importante, una vita in un'atmosfera familiare e domestica é per me una vita sana. In questo periodo di coronavirus in cui siamo costretti a stare a casa io in un certo senso sto trascorrendo un periodo meraviglioso con le mie suore intorno a me riunite come in una famiglia affettuosa con calore relazionale e in un clima domestico.

Tornando alla prima domanda pesno che quando voglio sapere dove abita é perché nel più profondo della mia anima dove si trova il mio io autentico, io desidero andare ad abitare a casa sua e così ho bisogno di sapere dove abita.
Potete immaginare la mia gioia qaundo Lui mi dice vieni e vedi e così mi invita ad andare a casa sua? E questa é la risposta alla seconda domanda. Egli non mi dice l'indirizzo, Egli mi invita, ed é quello che voglio e mi porta con sé, ed é quello che voglio.

Come vedi non é diffcile leggere la Bibbia, devi interiorizzarla un po', fare finta che quello che viene narrato in realtà sta succedendo a te, qui e adesso.
Certo, i teologi attribuiscono a questi versi altri significati, sempre più profondi, ma noi vogliamo cercare di capire che cosa sta dicendo adesso a me Gesù Cristo.

E a te cosa dicono questi due versi?

Ciao

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Sr. Mariadoria




domenica 10 maggio 2020

Hai sentito parlare del costume da bagno ...


Hai sentito parlare del costume da bagno ... che, ehm, 




si tratta dell'acquisto di un costume da bagno.



Una suora, novizia, aveva problemi alla pelle. Prurito, crosticine, arrossamenti, eruzioni cutanee, e si grattava, si grattava, si grattava, e la pelle era sempre piena di eczemi e psoriasi di varie forme e si grattava e si grattava e si grattava, in tutte le parti del corpo, e desquamava di qua e poi la pelle si rinsecchiva di là in quell'altra parte del corpo.
La povera novizia molto pazientemente si grattava senza mai lamentarsi.
Un giorno la notò la madre superiora.
Sorella, non é bene che ti debba grattare continuamente dalla mattina alla sera, ora di qua, ora sulle gambe, ora sulla pancia, ora sul viso e le chiazze sul braccio, e le crosticine sul piede e la psoriasi sul tallone, e l'eczema sulle mani. Devi fare qualcosa. Vai dal dermatologo, vedrai che troverà una soluzione, poiché tu non puoi andare avanti coì.
Anzi, sai che idea mi é venuta in mente? Ti faccio accompagnare dalla suora infermiera che é anche la più anziana della comunità. Sai, lei ti saprà sicuramente aiutare.
E così il giorno dopo la suora anziana e la novizia si reacarono dal dottore per una vosita dematologica accurata.
Il dottore la visita, la esamina, le fa le prove allergotecniche, le fa tante domande, la sottopone ai test.
Dopo di che il dottore dice:
Sorella, c'é un solo modo per risolvere il problema.
Le mostra le tabelle che illustrano gli strati della cute e le parti dell'epidermide e le fornisce una precisa spiegazione scientifca per spiegarle il fenomeno che si riscontrava sulla sua pelle.
Cosa fare?
C'è una sola soluzione per risolvere il problema: doveva andare un po' di giorni al mare.
Lei deve andare al mare, mi dispiace sorella, sole e mare. E Il Signore Dio credo che non avrà nulla in contrario se le sue creature pensino un attimo alla salute. Mi dispiace sorella, sole e mare.
Le due suore tornano al convento e si rivolgono alla madre superiora.
Allora che cosa ha detto il dottore? Che cosa ha fatto?
La suora più anziana spiega alla madre superiora come é andata la visita. Ha chiesto questo ha fatto vedere le immagini sulla pelle, ha spiegato che ... e sole e mare.
La supriora riflette un attimo sulla faccenda che sembrava essere diventata seria. Poi dice: Io credo che il Signore Dio non av nulla in contrario se le sue creature pensino un pochino alla salute. In fondo si tratta di dover andare al mare per motivi di salute. E sia. Sorella, vada alla merceria, in fondo al corso, vicino all'ufficio postale e si compri un costume da bagno. Lei deve andare al mare e si deve curare. Non può andare avanti così a grattarsi a grattarsi a grattarsi con tutte quelle crosticine, eruzioni cutanee e lesioni. Vada pure a comprare il costume da bagno e la suora infermiera la accompagnerà.
E così il giorno dopo le due suore si dirigono alla merceria in fondo al corso vicino all'uffico postale a comprare il costume da bagno.
Entrano nel negozio.
La commessa dice:
Buongiorno. Cosa desiderano?
Un costume da bagno.
Un pezzo o due pezzi?

Le due suore si guardano, Un pezzo, cosa significa, due pezzi, cosa significherà mai,...
La suora anziana dice alla novizia: sorella io penso che due pezzi coprano meglio di un pezzo. Così prendiamo i due pezzi.
La commessa sottopone all'attenzione delle due suore degli esempi di due pezzi. Le due suore scelgno quello che sembra più conveniente, pagano e tornano al convento. Giunti al convento si dirigono alla madre superiora.
La madre superiora vuole sapere dell'acquisto.
La suora anziana spiega la faccenda del costume da bagno, due pezzi e un pezz e che ovvuiamente due pezzi coprono meglio di un pezzo.
Cosa dice la madre superiora alzandosi di scatto piena di rabbia, rossa dall'ira, alza la voce.e la sedia viene sbattuta alla parete.
Due pezzi: ma sorella siete impazzita? Mi merviglio di voi, la più anziana del convento con esperienza e saggezza.
Due pezzi? E il voto di povertà? Dov'é il voto di povertà? Lo ha dimenticoato? Cosa dice il voto di povertà?
Fuori da qua a tutti e due e per castigo a tuti e due e alza minaccioso il dito indice un pezzo ciascuno.

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Sr. Mariadoria Caramia


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