Talenti o abilità personali?
Ciao
Oggi
vogliamo parlare insieme dei talenti. Esiste nel Vangelo una famosa
parabola dei talenti, Matteo 25, 14-30.
Il
Vangelo però parla di talenti, cioé, di soldi da far fruttificare.
Noi
sappiamo che quei soldi sono l'immagine di qualche altro valore.
Cosa
sono i talenti?
Vi
faccio un esempio e vi riporto una mia esperienza pratica, per la
chiarezza.
Io
so suonare la chitarra, ho sviluppato una competenza a livello base,
quello che mi basta per suonare a messa ed accompagnare il canto. A
volte mi diverto a strimpellare qualche canzone di qualche autore
famoso.
Mi
piace la rumba che purtroppo, non suono,
e mi incanto ad ascoltare canzoni in youtube.
Bene.
Tempo fa sono entrata in un'associazione di beneficenza a Merano e
tra le tante cose andavo nelle case di riposo per anziani a suonare
per fare animazione. Potete immaginare la gioia degli anziani, loro
poverini, sulla sedia a rotelle, che anche se non erano più in grado
di cantare insieme a noi, a volte muovevano chi la testa, chi la
mano, chi il piede per accompagnare il ritmo.
Poi,
capite, … la pandemia, … nelle case di riposo non ci fanno più
entrare. Fine dell'animazione.
Domanda:
che cos'é questo? Un talento? Che io ho fatto fruttificare?
Se
devo dire la verità ho un margine di dubbio.
Io
nelle case di riposo mi andavo a divertire. Passavo dei pomeriggi
meravigliosi insieme con tutti gli amici del gruppo, a suonare e a
cantare io mi divertivo, mi emozionavo e mi gasavo. Inoltre avevo la
possibilità di uscire, accrescere contatti e conocenze, … Si sanno
queste cose.
Ma,
cosa sono allora i talenti?
Spesso,
anzi molto spesso, si confonde un talento con delle proprie abilità
o competenze. Tutto quello che noi sappiamo fare nel tempo libero,
sotto forma di hobby, dal venerdì pomeriggio alla domenica, dopo una
settimana di lavoro, lo consideriamo talento. Solo perché poi il
frutto delle nostre creazioni lo doniamo agli altri. Ne ricaviamo
complimenti, autostima, apprezzamento. Bene. Ma non credo che si
tratti di talenti. Quando noi diciamo … ha talento per la musica,
ha talento per il calcio, ha talento per la matematica, ha talento
con il computer, … quelle sono abilità e ci esprimiamo purtroppo
con le parole sbagliate quando affermiamo di avere talento nella
confezione di dolci.
Un
talento, quello del Vangelo, non é per noi, un talento é per gli altri. OK, che io ho
suonato la chitarra per gli anziani, bene. Ma un talento spesso, é
anche una dote nascosta che noi stessi non sappiamo di avere. Noi non
conosciamo a fondo noi stessi. Dio ci ha dotato di talenti per il
bene degli altri, non solo per la nostra autostima. Quante volte
nella vita ho fatto un favore a qualcuno, senza sapere di aver
risolto un grande problema. In quel caso ho esercitato un talento
nascosto di cui io stessa non ne ero a conoscenza. Spesso Dio ci
induce a fare qualcosa di particolare ma di innocuo che torna utile
per gli altri ma che a noi non da niente. E' così. Il talento é per
gli altri e Dio non vuole che noi ce ne rendiamo conto affinché non
ce ne facciamo un vanto personale ma rendiamo la giusta lode e la
giusta gloria appunto a Dio.
Vi
faccio un altro esempio e vi parlo di nuovo di me per la chiarezza.
Oltre
a suonare la chitarra io canto per la liturgia. In questo periodo,
sono l'unica suora giovane col timbro del soprano e le suore si
aspettano che canti bene tutto il Gotteslob, che sarebbe il libro di
canti della chiesa tedesca con musica classica da organo.
Potete
immaginare la noia. E' certamente una musica bellissima e seria
composta da autori di un certo rilievo. Ma a me non piace. Senza
ritmo, molto lenta e la chitarra si addice pochissimo anche se
volessi eseguire degli arpeggi. E' una musica composta da molti 2/4 e
molti 4/4, quindi, appunto, lenta. E pensare che io da ragazzina
amavo ascoltare i ritmi delle vecchie canzoni di Umberto Tozzi, ma
le suore vogliono che canti perché ho una buona voce, e mi hanno
fatto frequentare 3 anni un corso di canto per impostare la voce.
Il
Gotteslob alla fine l'ho imparato, lo suono, e intono i canti a
messa, la messa tedesca. Non mi diverto, non mi gaso, non mi
emoziono. Sto solo facendo un favore alle suore anziane, sto solo
rendendo un servizio alla comunità, servizio per la gente che viene
a seguire la nostra messa, un servizio per la liturgia. E so che il
servizio, lo so eseguire bene perché ho dimestichezza nel campo
della liturgia, ehm, liturgia cantata.
Io
penso di avere talento per il canto. Il canto é una dote che ho,
cioé, ho la voce del soprano, so urlare, so intonare i canti, li so
accmpagare con lo strumento. Per altro, so leggere in tedesco, perciò mi riesce bene lavorare con il Gotteslob. La dote che ho, é un'abilità che ho
per natura. La dote diventa talento nel momento in cui io la metto a
servizio per gli altri senza ricavarne nessuna gioia personale, se
non solo il piacere di essermi resa utile agli altri. Il talento é
per gli altri.
Quando
invece suono la chitarra con gli altri delle canzoni composte con
musica ritmica e batteria io mi diverto e ne ricavo la mia brava
gioia personale. Non é quindi un talento ma un bene solo per me
stessa, anche se ho fatto divertire gli altri.
E'
chiaro quello che voglio dire io?
Sì,
ammetto che si tratta di opinioni personali.
Vi
invito, per la chiarezza a leggere pagine di teologia fondamentale
per ricevere delle spiegazioni valide sui talenti.
Ma
al di là della teologia, finhé si tratta di meditare su di alcune
pagine del Vangelo, ecco, questo é ciò che significa per me il
talento, una mia dote personale messa a servizio degli altri, per la
gioia degli altri, non per la mia gioia personale.
Fammi sapere
Sr. Mariadoria