mercoledì 14 dicembre 2022

Di chi é la macchina?

 Di chi é la macchina?




Ciao. Di chi é questa macchina? E' tua? 
Non é mia. E' della comunità.
Della comunità? Come non é tua? Non hai una tua macchina?
Mi fa rabbia. Perché non ti procuri una macchina? Visto che la usi?!
Mi viene da ridere. Una volta lavoravo a scuola a Bolzano. Per un mese facevo il pendolare con la macchina, una Polo Volkswagen, berlina. La stessa reazione ricordo. Una bella macchina mi dicevano e complimenti a me per quella macchina mia con la quale andavo a scuola. Stessa reazione qaundo dicevo che non era la mia ma della comunità, una macchina che abbiamo in comune e che noi non abbiamo nulla di privato.
Mi hanno detto tutti la stessa cosa.
Allora devo spiegare un concetto.
Che concetto?
Si chiama voto di povertà.
Ah
Sì. Con il voto di povertà, che prestano tutte le suore, la singola suora non ha proprietà private, cioé, né macchine, né immobili, né tanto meno lo stipendio, che va sul conto generale della comunità.
Abbiamo due macchine. Io guido questa perché é più comoda per me che sono bassa. Posso vedere meglio dietro quando devo fare la retro-marcia. L'altra é più grande. La macchina é di proprietà della comunità delle suore.
E chi usa la macchina?
Non vedi? Io la uso, e tutte le altre suore che hanno la patente e che ne hanno bisogno. Ora ad usare la macchina siamo solo in 3, a volte in 4.
Il convento nel quale abitate allora di chi è?
Della comunità. La casa non é proprietà privata di una singola suora o della superiora.
Ma perchè così?
C'è un motivo ben preciso. Ho appena parlato di voto di povertà. Io di mio non ho niente. A parte i vestiti quello che c'é é di tutti. In comune. Davanzi a Dio la singola suora é povera. La sua unica ricchezza é Dio.
Si é chiaro. Solo l'indispensabile. Noi al giorno d'oggi abiamo troppo. Ma se ti serve qiualche cosa?
Ho tutto quello che mi serve. Non mi manca niente. Viaggio, con l'aereo, vado dal dentista a fare la devitalizzazione del dente, che non costa poco, mi compro i vestiti e le scarpe che mi servono e anche gli articoli da toilette. Ho anche quello che mi serve per il mio tempo libero, per gli hobbies e gli interessi personali. Compro tutto quello che mi serve, senza dover chiedere il permesso.
Solo che, quello che ho é anche delle altre suore.
Ho la gioia di abitare nel convento che é una casa antica con un bel giardino che ora che é aprile è tutto fiorito. Ma non é casa mia. E' casa nostra.
Peccato.
No, non mi dispiace. Mi prendo cura di tutto quello che ho, nel rispetto stesso di quello che ho e nel rispetto degli altri che ne usufruiscno come me.
Sì, ma ....
Nessun sì, ma. Povertà. Sai cosa siglifica? Se un giorno, non credo che mi succederà, ma a qualcuno é capitato, facciamo finta che dopo 20 di vita consacrata lascio il convento e mi ritiro a vita privata, sono povera e non ho neanche un euro.
No. Non é possibile. Non sono d'accordo. Mi dispiace.
E' così.
Ma perché? Non capisco!
Ho detto, che la nostra unica ricchezza é Dio. C'è scritto anche nella Bibbia. Inoltre, a noi va bene così. Siamo povere, e vogliamo restare così. Dobbiamo imparare con gli anni a sentirci sicuri nella povertà. Quando sono entrata in convento ero giovane e non me ne rendevo conto. Ora so bene cosa significa.
E' così. Mi sta bene così.
Va bene. Ma hai una bella macchina.
Grazie. La tratto un po' gelosamente. Sono bassa e magra. Sono insicura alla guida perché non vedo la strada. Con questa macchina mi trovo bene. Voglio guidare solo questa macchina. Le suore lo sanno e la lasciano a me e loro usano l'altra. Ma non é mia. Se un giorno me ne dovessi andare via la macchina resta qui.
Va bene. Grazie. E' tutto chiaro ... sono sconvolta!!!
Posso immaginare.

E tu che hai letto cosa ne pensi? Anche tu sei rimasto sconvolto di fronte a questa realtà?

A presto per spiegare qualche altra cosa

Sr. Mariadoria

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