Hai sentito parlare dell'angelo
della morte ... , si tratta di una nonna che ad una certa età, avanzata ....
C'era una
nonna, poteva avere 85 anni, forse anche 86.
Stava sempre
seduta sulla sua poltrona vicino alla finestra, nel soggiorno.
Passava il suo tempo a guardare fuori dalla finestra la gente che
passava, a guardare la televisione telepace, a volte beveva un
sorso d'acqua, a volte guardava una rivista, o un giornale. A volte
pur restando seduta aiutava la figlia in cucina piegando i tovaglioli
di carta.
Viveva con
la sua famiglia, cioé con la figlia, il genero e i nipoti che si
erano già fatti grandi.
La nonna
però aveva un difetto, si lamentava sempre e di tutto.
Ah,
mi fa male schiena, non mi posso muovere più.
Se si alzava
per andare in bagno ah le mie ginocchia,
l'artrosi non mi fa più camminare non posso neanche
fare due passi per
andare dalla poltrona al bagno. Nell'eternità
non esiste il male alle ossa e io invece sono qui che non mi posso
muovere più.
Seduti a
tavola i problemi più gravi ah tu
si rivolgeva alla figlia, non hai ancora
imparato a fare il minestrone, ci metti sempre poco olio, ma io non é
che posso stare qui ad aitare in cucina a tagliare,
sai che non
vedo bene. In cielo ci nutriremo
solo del pane di Cristo, così non ci sarà più bisogno di
insegnarti come si cucina.
Quando i due
figli tornavano a casa dalla palestra ecco la musica a tutto volume
che proveniva dalla camera da letto. Ah i
giovani d'oggi, mai che leggono un
libro, mai che aiutano a tagliare l'erba sempre
la musica bum bum bum bum (la batteria della musica che
ascolatavano i due giovani). Ah
potessi andare in cielo, lì sì la quiete, il silenzio, la
tranquillità. Qui, solo rumore.
Ora di
anadare a letto. La nonna verso le nove era già a letto, ma un
continuo lamentarsi. La camera da letto non era sufficientemente
calda, ah le trappole moderne che non
funzionano, ai tempi nostri ci si riscaldava col braciere e si stava
bene e ora con questi termosifoni uno va lento e l'altro fa rumore.
Potessi andare a vivere nella
dimora di Dio. Lì non c'é bisono di tutte queste cose moderne, il
termosifone per l'inverno, il condizionatore d'aria per l'estate.
Tutte baggianate.
E cosa dire
del genero? Era la peggiore persona che si sia mai vista. Lui
guarda troppo la televisione. Io non permettevo ai miei figli e
neanche a mio marito diceva
alzando verso l'alto il dito
indice di gurdare la
televisione seduti a tavola.
A tavola si sta con la famiglia, la televisione, solo
dopo mangiato. Poi
si rivolgeva alla figlia tu,
non sei capace di dire a tuo marito come ci si comporta, non gli hai
detto della televisione. Gli
Angeli e i Santi, loro sì che sono esseri fidati.
E così via,
giorno dopo giorno, la figlia non era capace di cucinare, i nipoti
erano troppo scostumati perché il padre, cioé il genero non gli
aveva mai mollato un ceffone.
Per non
parlare delle medicine. Le aveva tutte lei le pastiglie, sul tavolo
dove era solita andare a fare colazione. Ogni mattina si prendeva la
pazienza di contare a uno a uno le pastiglie che doveva prendere ogni
giorno sette pastiglie al giorno, due
per la pressione, quella per andare al bagno, poi quella della
memoria, poi per far fluidificare il sangue e quella della sera per
dormire. Ma é un modo questo di andare avanti? Si può continuare
con 7 pastiglie al giorno? Sono più le medicine che mangio che il
pane. Ma quando potrò mangiare
del cibo di Cristo, quello sì che é sano, no queste stupide
medicine.
Un giorno la famiglia si riunisce intorno alla tavola dopo cena
quando la nonna ormai era andata a letto. Mamma, papà e i due figli
ne parlano insieme.
Ah dice la mamma, sono
stanca non ce la faccio più, come vorrei che il Signore Dio la
chiamasse. Mi
dispiace
che abbia di questi
sentimenti, ma é che, .... come posso dire, non lo so, ma é
possibilie che non apprezzi mai tutto quello che faccio per lei, con
affetto?
E la minestra era cruda, le finestre non le ho pulite bene, e
queste e questo e poi quello. Basta, mi sono stancata. Sono una
persona adulta, esigo un
po' di rispetto.
Al che dice il padre e cosa devo dire io
allora, che umiliazione sentirmi dire che non sono un
buon padre
e che non so educare i figli. Io sono molto
orgoglioso dei miei
figli, vanno bene a scuola praticano sport, stanno bene in salute e
non frequentano cattive compagnie.
I giovani replicano e dicono dipsrezzo
totale contro i giovani d'oggi e
tutto quello
che abbiamo noi.
Racconta uno dei due figli ho chiamato un
mio amio col celluare per fare i compiti,
capito, i compiti, ed ecco
un commento contro il cellulare e
i giovani d'oggi.
E io ho
preso la bicicletta dice suo fratello per
andare a comprare il pane, che mi ci ha mandato la mamma, ecco ho
fatto un servizio per la mamma, ecco i giovani d'oggi, pensano solo a
divertirsi.
Il papà, con tutto il rispetto per la nonna dice ma
se il Signore la chiamasse .... come faccio a concepire l'idea delle
ferie in roulotte con lei.
E i giovani se Gesù la chiamasse, vorrei
fare la festa con la squadra di calcio per i 18 anni e la nonna e
troppo chiasso e chi sono tutti questi giovani quanta birra bevete.
Non sono affari suoi, per piacere papà,
lei non la voglio ai miei
18 anni che se la chiami il
Signore.
Dall'alto dei cieli il Signore Dio ascoltava questa conversazione.
Nella sua immensa misericordia capiva che per la nonna era diventato
difficile andare avanti, troppa differenza generazionale, per altro
non stava bene in salute. E per la famiglia era diventata una sfida
doverla sopportare con tutto l'affetto che provavano dentro di se,
nella vita quotidiana si erano venute a creare troppe situazioni di
incompatibilità, di tensione e discrepanze.
Fu così che il buon Dio decide di dare ascolto alla loro preghiera.
Quella notte mentre tuttti riposano la nonna che ormai anche con il
sonnifero doveva accontentarsi di un sonno leggero sente uno
scricchiolare della finestra e ha l'impressione che una folata di
vento si spinga dall'esterno verso la sua cameretta. Poi ha
l'impressione che qualcuno nella notte illuminata solo dalla luna si
sia intrufolato nella stanza sua, qualcuno, ma non un essere umano
come tutti, un'ombra ...
Lei un po' turbata dice chi é e
una voce risponde sono l'angelo del Signore.
L'angelo
del Signore?
Sì
Lei lo guarda. Un'ombra bianca con un viso luminoso e dall'aspetto
gentile e affettuoso era lì vicino al letto suo.
Oh, l'angelo del Signore sei
tu.
Sì,
nonna, sono l'angelo del Sigore.
Ah, e che cosa
vuoi? Perche sei qui da me?,
Chiedeva mentre si sistemava la coperta.
Egli risponde: ll
Signore Dio, il buon Padre, nella sua infinita misericiordia ha
ascoltato la tua preghiera.
La mia preghiera? Che preghiera? As sì,
io prego sempre per mia figlia che sia felice per i miei
nipoti che crescano
bene e che non frequentino
cattive compagnie e per il mio
genero che sia un buon padre e che stia bene e si senta realizzato.
Nonna,
il Signore Dio ha ascoltato un'altra delle tue preghiere.
Quale
preghiera?
Il
Signore Dio mi ha mandato a prenderti.
A
prendermi?
Nonna
hai sempre desiderato di vivere nella dimora eterna del Dio buon
Padre, nella tranquillità degli angeli, nella quiete eterna, nel
riposo celeste. Ecco sono qui, sono venuto a prenderti, ha detto il
Signore.
Oh, dice la nonna, sei
venuto
a prendermi, a portarmi
via .... ha detto Dio.
Si gira dall'alta parte, riflette un attimo su quello che era
accaduto, ecco é arrivato l'angelo lo manda
il Signore ha ascoltato la mia preghiera che io me ne volevo andare
.... oddio io me ne voglio
andare ? Io? Me ne voglio andare?
E spavantata dice a se stessa, E
dov'è che
voglio andare io?
No non é possibile, non sono possibile queste
cose.
Ancora una pausa di silenzio, e poi con atteggiamento autoritario e
con voce ferma la nonna rsponde all'angelo:
Digli,
di' a Dio Padre che non mi hai trovato.
Così si gira dall'altra parte e torna a dormire.
Piaciuta la barzelletta religiosa? Insegnaci anche tu una barzelletta religiosa se ne conosci una anche tu, e condividicela. Grazie. Farebbe veramente piacere. Ridere o sorridere appena conferisce il buon umore e la serenità alla nostra anima.
Ciao
a presto con una prossima barzelletta religiosa.
Sr. Mariadoria Caramia
Molto simpatica! La narrazione è lunga, ma non ci si annoia, anzi incuriosisce e ti porta a leggere tutto fino in fondo! Bella!
RispondiEliminagrazie. Come dico a tanti, le barzellette sono belle se recitate ma scriverle o leggerle é diffcile. Comunque grazie perché mi incoraggi.
EliminaQuesta storia fa sicuramente riflettere sul fatto che dovremmo apprezzare maggiormente chi ci circonda e cosa abbiamo. Tutto può mutare in un attimo.
RispondiEliminaMaria Domenica
Hai ragione. Dobbiamo imparare ad accogliere come un dono tutto quello che ci circonda anziché lamentarci di tutto e di tutti. Chiaro, la protagonista é una nonna in età avanzata, ma i giovani hanno da imparare una grande lezione di vita, accogliere e ringraziare. La vita sarebbe più bella, meno noiosa e le relazioni sociali sarebbero più gradevoli. Ciao e grazie del commento.
Elimina...ridendo e scherzando hai tracciato un quadro della famiglia che tra ironia e tenerezza mi ha strappato un sorriso!
RispondiEliminadolcissima e simpaticissima. Grazie Francesca
EliminaMolto divertente la fine. Mi è piaciuta molto questa storiella :)
RispondiEliminagrazie che ti sia piaciuta. Non é facile scrivere barzellette. Mi riesce meglio di recitarle. Ma grazie.
EliminaBellissima questa storiella! Fa molto riflettere!
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