lunedì 20 aprile 2020

Hai sentito parlare dell'angelo della morte ...



Hai sentito parlare dell'angelo della morte ... , si tratta di  una nonna che ad una certa età, avanzata ....




C'era una nonna, poteva avere 85 anni, forse anche 86.
Stava sempre seduta sulla sua poltrona vicino alla finestra, nel soggiorno. Passava il suo tempo a guardare fuori dalla finestra la gente che passava, a guardare la televisione telepace, a volte beveva un sorso d'acqua, a volte guardava una rivista, o un giornale. A volte pur restando seduta aiutava la figlia in cucina piegando i tovaglioli di carta.
Viveva con la sua famiglia, cioé con la figlia, il genero e i nipoti che si erano già fatti grandi.


La nonna però aveva un difetto, si lamentava sempre e di tutto.
Ah, mi fa male schiena, non mi posso muovere più.
Se si alzava per andare in bagno ah le mie ginocchia, l'artrosi non mi fa più camminare non posso neanche fare due passi per andare dalla poltrona al bagno. Nell'eternità non esiste il male alle ossa e io invece sono qui che non mi posso muovere più.
Seduti a tavola i problemi più gravi ah tu si rivolgeva alla figlia, non hai ancora imparato a fare il minestrone, ci metti sempre poco olio, ma io non é che posso stare qui ad aitare in cucina a tagliare, sai che non vedo bene. In cielo ci nutriremo solo del pane di Cristo, così non ci sarà più bisogno di insegnarti come si cucina.


Quando i due figli tornavano a casa dalla palestra ecco la musica a tutto volume che proveniva dalla camera da letto. Ah i giovani d'oggi, mai che leggono un libro, mai che aiutano a tagliare l'erba sempre la musica bum bum bum bum (la batteria della musica che ascolatavano i due giovani). Ah potessi andare in cielo, lì sì la quiete, il silenzio, la tranquillità. Qui, solo rumore.


Ora di anadare a letto. La nonna verso le nove era già a letto, ma un continuo lamentarsi. La camera da letto non era sufficientemente calda, ah le trappole moderne che non funzionano, ai tempi nostri ci si riscaldava col braciere e si stava bene e ora con questi termosifoni uno va lento e l'altro fa rumore. Potessi andare a vivere nella dimora di Dio. Lì non c'é bisono di tutte queste cose moderne, il termosifone per l'inverno, il condizionatore d'aria per l'estate. Tutte baggianate.
E cosa dire del genero? Era la peggiore persona che si sia mai vista. Lui guarda troppo la televisione. Io non permettevo ai miei figli e neanche a mio marito diceva alzando verso l'alto il dito indice di gurdare la televisione seduti a tavola. A tavola si sta con la famiglia, la televisione, solo dopo mangiato. Poi si rivolgeva alla figlia tu, non sei capace di dire a tuo marito come ci si comporta, non gli hai detto della televisione. Gli Angeli e i Santi, loro sì che sono esseri fidati.

E così via, giorno dopo giorno, la figlia non era capace di cucinare, i nipoti erano troppo scostumati perché il padre, cioé il genero non gli aveva mai mollato un ceffone.
Per non parlare delle medicine. Le aveva tutte lei le pastiglie, sul tavolo dove era solita andare a fare colazione. Ogni mattina si prendeva la pazienza di contare a uno a uno le pastiglie che doveva prendere ogni giorno sette pastiglie al giorno, due per la pressione, quella per andare al bagno, poi quella della memoria, poi per far fluidificare il sangue e quella della sera per dormire. Ma é un modo questo di andare avanti? Si può continuare con 7 pastiglie al giorno? Sono più le medicine che mangio che il pane. Ma quando potrò mangiare del cibo di Cristo, quello sì che é sano, no queste stupide medicine.

Un giorno la famiglia si riunisce intorno alla tavola dopo cena quando la nonna ormai era andata a letto. Mamma, papà e i due figli ne parlano insieme.
Ah dice la mamma, sono stanca non ce la faccio più, come vorrei che il Signore Dio la chiamasse. Mi dispiace che abbia di questi sentimenti, ma é che, .... come posso dire, non lo so, ma é possibilie che non apprezzi mai tutto quello che faccio per lei, con affetto? E la minestra era cruda, le finestre non le ho pulite bene, e queste e questo e poi quello. Basta, mi sono stancata. Sono una persona adulta, esigo un po' di rispetto.
Al che dice il padre e cosa devo dire io allora, che umiliazione sentirmi dire che non sono un buon padre e che non so educare i figli. Io sono molto orgoglioso dei miei figli, vanno bene a scuola praticano sport, stanno bene in salute e non frequentano cattive compagnie.
I giovani replicano e dicono dipsrezzo totale contro i giovani d'oggi e tutto quello che abbiamo noi.
Racconta uno dei due figli ho chiamato un mio amio col celluare per fare i compiti, capito, i compiti, ed ecco un commento contro il cellulare e i giovani d'oggi.
E io ho preso la bicicletta dice suo fratello per andare a comprare il pane, che mi ci ha mandato la mamma, ecco ho fatto un servizio per la mamma, ecco i giovani d'oggi, pensano solo a divertirsi.
Il papà, con tutto il rispetto per la nonna dice ma se il Signore la chiamasse .... come faccio a concepire l'idea delle ferie in roulotte con lei.
E i giovani se Gesù la chiamasse, vorrei fare la festa con la squadra di calcio per i 18 anni e la nonna e troppo chiasso e chi sono tutti questi giovani quanta birra bevete. Non sono affari suoi, per piacere papà, lei non la voglio ai miei 18 anni che se la chiami il Signore.

Dall'alto dei cieli il Signore Dio ascoltava questa conversazione. Nella sua immensa misericordia capiva che per la nonna era diventato difficile andare avanti, troppa differenza generazionale, per altro non stava bene in salute. E per la famiglia era diventata una sfida doverla sopportare con tutto l'affetto che provavano dentro di se, nella vita quotidiana si erano venute a creare troppe situazioni di incompatibilità, di tensione e discrepanze.

Fu così che il buon Dio decide di dare ascolto alla loro preghiera.

Quella notte mentre tuttti riposano la nonna che ormai anche con il sonnifero doveva accontentarsi di un sonno leggero sente uno scricchiolare della finestra e ha l'impressione che una folata di vento si spinga dall'esterno verso la sua cameretta. Poi ha l'impressione che qualcuno nella notte illuminata solo dalla luna si sia intrufolato nella stanza sua, qualcuno, ma non un essere umano come tutti, un'ombra ...



Lei un po' turbata dice chi é e una voce risponde sono l'angelo del Signore.
L'angelo del Signore?

Lei lo guarda. Un'ombra bianca con un viso luminoso e dall'aspetto gentile e affettuoso era lì vicino al letto suo.
Oh, l'angelo del Signore sei tu.
Sì, nonna, sono l'angelo del Sigore.
Ah, e che cosa vuoi? Perche sei qui da me?, Chiedeva mentre si sistemava la coperta.
Egli risponde: ll Signore Dio, il buon Padre, nella sua infinita misericiordia ha ascoltato la tua preghiera. La mia preghiera? Che preghiera? As sì, io prego sempre per mia figlia che sia felice per i miei nipoti che crescano bene e che non frequentino cattive compagnie e per il mio genero che sia un buon padre e che stia bene e si senta realizzato.
Nonna, il Signore Dio ha ascoltato un'altra delle tue preghiere.
Quale preghiera?
Il Signore Dio mi ha mandato a prenderti.
A prendermi?
Nonna hai sempre desiderato di vivere nella dimora eterna del Dio buon Padre, nella tranquillità degli angeli, nella quiete eterna, nel riposo celeste. Ecco sono qui, sono venuto a prenderti, ha detto il Signore.
Oh, dice la nonna, sei venuto a prendermi, a portarmi via .... ha detto Dio.
Si gira dall'alta parte, riflette un attimo su quello che era accaduto, ecco é arrivato l'angelo lo manda il Signore ha ascoltato la mia preghiera che io me ne volevo andare .... oddio io me ne voglio andare ? Io? Me ne voglio andare? E spavantata dice a se stessa, E dov'è che voglio andare io?
No non é possibile, non sono possibile queste cose.
Ancora una pausa di silenzio, e poi con atteggiamento autoritario e con voce ferma la nonna rsponde all'angelo:
Digli, di' a Dio Padre che non mi hai trovato.
Così si gira dall'altra parte e torna a dormire.

Piaciuta la barzelletta religiosa? Insegnaci anche tu una barzelletta religiosa se ne conosci una anche tu, e condividicela. Grazie. Farebbe veramente piacere. Ridere o sorridere appena conferisce il buon umore e la serenità alla nostra anima.

Ciao

a presto con una prossima barzelletta religiosa.


Sr. Mariadoria Caramia


9 commenti:

  1. Molto simpatica! La narrazione è lunga, ma non ci si annoia, anzi incuriosisce e ti porta a leggere tutto fino in fondo! Bella!

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    1. grazie. Come dico a tanti, le barzellette sono belle se recitate ma scriverle o leggerle é diffcile. Comunque grazie perché mi incoraggi.

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  2. Questa storia fa sicuramente riflettere sul fatto che dovremmo apprezzare maggiormente chi ci circonda e cosa abbiamo. Tutto può mutare in un attimo.
    Maria Domenica

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    1. Hai ragione. Dobbiamo imparare ad accogliere come un dono tutto quello che ci circonda anziché lamentarci di tutto e di tutti. Chiaro, la protagonista é una nonna in età avanzata, ma i giovani hanno da imparare una grande lezione di vita, accogliere e ringraziare. La vita sarebbe più bella, meno noiosa e le relazioni sociali sarebbero più gradevoli. Ciao e grazie del commento.

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  3. ...ridendo e scherzando hai tracciato un quadro della famiglia che tra ironia e tenerezza mi ha strappato un sorriso!

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  4. Molto divertente la fine. Mi è piaciuta molto questa storiella :)

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    1. grazie che ti sia piaciuta. Non é facile scrivere barzellette. Mi riesce meglio di recitarle. Ma grazie.

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  5. Bellissima questa storiella! Fa molto riflettere!

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