venerdì 20 novembre 2020

Mi ha detto che ho ridotto la sua casa in una spelonca di ladri ... oh, oh, cosa ho fatto

 

Mi ha detto che ho ridotto la sua casa in una spelonca di ladri ... oh, oh, cosa ho fatto



Luca 19,45-48

45 Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare i venditori, 46 dicendo: «Sta scritto:



La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!».



Immagino che Gesù si rivolga a me e mi dica sai, la mia casa deve essere una casa di preghiera e tu non vieni a pregare ma fai solo quello che piace a te, ti dedichi ai tuoi interessi e ti dimentichi che stai a casa mia.

Io non ho il coraggio di rispondere e parlare. In realtà mi dispiace, ci tenevo tanto ad abitare nella sua a casa dove finalmente ho rirovato il tanto ambito focolare domestico spirituale. Ma poi Lui mi dice queste cose,... chissà perchè ora sto sbagliando. Devo incominciare daccapo.

Dopo una buona oretta di preghiera e meditazione capisco una cosa molto importante.

Appunto come ho detto prima ora ho la possibilità di vivere per sempre dal punto di vista spirituale nel suo focolare domestico. Il focolare domestico celeste è la garanzia che io possa stare bene con me stessa e con gli altri perchè Lui mi é vicina e mi protegge e mi custodisce da ogni tipo di male dandomi la maturità umana e spirituale per affrontare eventuali problemi, una malattia per esempio o un lutto, o un licenziamento.

Ecco l'errore. Ora è giunto il momento di mettermi a servizio di Dio e partecipare alla sua opera di bene. Non devo pensare solo a me stessa. Devo chiedergli cosa vuole che io faccia per Lui e per gli altri. Devo cercare nelle mie giornate e tra le mie attività quello che sia importante per costruire la pace tra gli uomini e nel nostro piccolo con le persone che ci circondano.

Il suo focolare domestico deve essere un luogo di preghiera, opere di misericordia, serenità, gradevoli contatti con gli altri, attività per costruire la pace.

Forse lo avevo dimenticato e stavo pensando solo a me stessa. A volte si tende a cercare il proprio benessere con l'aiuto di Dio anzichè cercare il proprio benessere credendo nei viaggi, nella cultura o rifugiandosi nel proprio lavoro. E' bene affidarsi alle mani di Dio, ma a volte si dimenticano gli altri. Il relazionarsi positivo con gli altri è molto importante. E' molto importante solidarizzare con gli altri, sostenerli nei loro momenti difficili, interessarsi degli altri e non ridurre io proprio rapporto con Dio ad una relazione privata ed intimistica senza gli altri. Dio non lo si deve trattare come il proprio psicoanalista. Egli è il sommo psicologo ma il relazionarsi positivo con gli altri a volte è la migliore terapia per tanti mali interiori e poi bisogna imparare ad aprirsi agli altri.  


Non credi?

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A presto


ciao


Sr. Mariadoria

8 commenti:

  1. Cara Mariadoria, quanto è bella la condivisione di questa tua umanità, dei tormenti delle riflessioni , del mettersi in discussione..io credo che Dio ami questa purezza, questo domandarsi, questo aprirsi agli altri, che diventa loro utile, sostegno e aiuto per perdonarsi e trovare un po' di pace, e quindi per essere anche più ben predisposti.
    Io la apprezzo molto, mi apre il cuore e ti leggo sempre volentieri e rifletto. Un abbraccio

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  2. Mi piace pensare a Dio come il sommo psicologo, grazie per questa bellissima immagine

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  3. Mi piace pensare a Dio come il sommo psicologo, grazie per questa bellissima immagine

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  4. Mi piace pensare a Dio come il sommo psicologo, grazie per questa bellissima immagine

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