giovedì 19 novembre 2020

«Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono?"

 

«Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono?"







Ciao. Leggiamo insieme il Vangelo.


Luca 17: 11-19


I dieci lebbrosi

1Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea.12Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza,13alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». 14Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati.15Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; 16e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. 17Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? 18Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse:19«Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!».


Immagino che Gesù venga da me a dire c'erano 10 amiche tue con i loro problemi, ... le ho aiutate tutte e ora dove sono?

Io rispondo non lo so

Poi rifletto ... non ho ringraziato abbastanza oppure non so, forse devo fare qualcosa in cambio non so che cosa vuole, io gli ho chiesto aiuto e l'ho avuto e gli ho detto grazie ... forse ho sbagliato qualcosa, si riferiva anche a me o ce l'ha con loro?

Questi i miei pensieri.

Dopo un momento di meditazione, riflessione e preghiera capisco che ...


  1. quando mi rivolgo a Gesù per ricevere l'aiuto necessario per risolvere un problema, in pratica lo faccio perchè so che Lui può aiutarmi, perchè so che mi vuole bene e vuole offrirmi ciò di cui ho effettivamente bisogno. Dal suo aiuto dovrebbe scaturire un certo sentimento di gratitudine che mi deve spingere a dire grazie come ha fatto il Samaritano, non dico che mi devo buttare per terra ma a modo mio, ringraziarlo, raccontando agli altri le mie vicende e facendomi venire la voglia di fare altrettanto con i miei simili, aiutare, solidarizzare, coltivare buoni legami relazionali, condividere.

  2. il rapporto con Dio deve essere umano, diretto, bello, vero, autentico. Non può essere formale. Dio, ci sta aspettando veramente, ci sta osservando, ci sta ascoltando. Quindi il nostro grazie deve essere altrettanto umano, diretto, bello, vero, autentico.

Tu, cosa ne dici? Il rapporto con Dio come deve essere secondo te?


Vuoi ricevere gratis approfondimenti sulla preghiera? Registra il tuo indirizzo di posta elettronica nel riquadro intitolato "follow by email". Sarò felice di inviarti volta per volta delle semplici guide pratiche.


A presto


ciao


Sr. Mariadoria

4 commenti:

  1. È sempre utile e bello leggerti. Devo ammettere che leggendo questo brano ho pensato subito agli altri più che a me stessa. Ho pensato come gli esseri umani possano essere egoisti ed ingrati e ripensando a quelle volte in cui sono rimasta male per non aver ricevuto neanche una minima considerazione dell'aiuto che ho potuto dare, figuriamoci un ringraziamento, ho pensato che se ci sono stati umani in grado di non ringraziare perfino Dio, beh allora c'è qualcuno che può capirmi e non vale la pena allora rimanerci male.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. purtroppo tante persone sono abituate a ricevere tutto e gratis e non sanno cosa significa soffrire, satre male, la solitudine, la depressione, la povertà, la malattia, ... solo allora forse capiranno il valore di un piccolo gesto, di un sorriso,... peccato ma È così. grazie del contributo

      Elimina
  2. Come si dice 'Fai del bene e scordatelo... Tanto se lo scordano anche gli altri!' 😊😊😊😊😁😁😁

    RispondiElimina

Vuoi dare colore ai valori?

  Vuoi dare colore ai valori? Disponibile su Amazon. Si tratta di una raccolta di immagini da colorare che illustrano i valori. Indirizzato ...